Celestino Zappone
Un pane per una pistola, è lo scambio che fece Salvatore Giuliano quando era ancora un ragazzo e fu che ancora ragazzo trovò sulla sua strada un drappello di carabinieri a San Giuseppe Jato mentre trasportava del grano. Nacque uno scontro a fuoco, il primo di “Turiddu”, che si concluse con il suo ferimento e l’uccisione di un militare. Ricercato per questo omicidio il giovane Giuliano ingaggia una nuova sparatoria con i carabinieri mentre questi portavano via il padre da casa sua. Un altro carabiniere cade nello scontro a fuoco e fu da quel momento che “Turiddo” Giuliano diviene un fuorilegge, il bandito Giuliano. Intano il Commissario di P.S. Celestino Zappone di Pontelandolfo, che a soli 22 anni consegue la laurea in giurisprudenza, dopo essere passato per Sassari nel 1930 e poi per Roma, viene trasferito a Palermo dal ministro Scelba, assecondando anche la sua massima aspirazione. Il Commissario Zappone è giovane, intelligente, coraggioso, di grande valore. Si cala subito col giusto piglio nella dura realtà sicula, riesce addirittura nel girono di pochi mesi a trovare un contatto con il bandito Giuliano. Tra i due si stabilisce un rapporto quasi amichevole. Diverse volte si incontrano tra le montagne di Monte Lepre e Partinico. Celestino giunse molto a persuadere il maggiore esponente della malavita siciliana ad espatriare nella lontana America. Il suo progetto però, nel momento in cui stava per realizzarsi naufragò miseramente a causa dell’infiltrazione di altre bande di malavitosi. All’età di 43 anni, vittima di un agguato, Celestino viene gravemente ferito in Partinico nei pressi di un bar il 3 settembre 1948. Trasportato nell’ospedale militare di Palermo vi giunge già morto. I giornali del tempo così titolavano e commentavano l’accaduto: Notte di Sangue a Partinico Tre Soldati Sono Caduti – Il capitano Di Salvo, il commissario Zappone e il maresciallo Messina si avviavano tranquilli verso casa quando la luce si spense e, dall’angolo della strada, furono lanciate tre bombe. Sugli agonizzanti, poi, la bestialità dei banditi infierì a raffiche di mitra. A Celestino Zappone è intitolata una piazzetta di Pontelandolfo nel centro storico del paese, nei pressi di via Porta Nova, in quel sito dove nel lontano medioevo insisteva una delle cinque principali porte di ingresso al borgo antico del paese.
Gabriele Palladino