Unesco, faggete vetuste e mura veneziane diventano patrimoni dell’umanità
L’Unesco ha dichiarato le faggete vetuste e le mura veneziane patrimoni dell’umanità: salgono così a 53 i siti italiani iscritti nella lista, un record mondiale
Ginevra Spina – Dom, 09/07/2017
Ieri sono state ufficialmente dichiarate dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità” le Faggete vetuste e le Mura veneziane: salgono così a 53 i siti italiani iscritti nella prestigiosa lista, un record tra tutti i Paesi.
L’annuncio arriva dalla 41° sessione della Commissione per la World Heritage, riunita a Cracovia, che ha premiato la biodiversità di un insieme di dieci antiche Foreste primordiali di faggi e l’architettura militare della Serenissima.
“Questo importante risultato – ha dichiarato il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini – conferma il forte e pluriennale impegno dell’Italia nell’attuazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale Unesco. Un’opera preziosa che consente al nostro Paese di mantenere il primato del numero di siti iscritti alla Lista e di esercitare un notevole ruolo nella diplomazia culturale nel contesto internazionale”.
La candidatura è il risultato di un lungo e complesso lavoro di équipe. Coordinata a livello centrale dal MiBACT, ha visto la partecipazione di studiosi di chiara fama così come delle più alte cariche istituzionali e dei servizi tecnici dei Comuni coinvolti, dei rappresentati delle altre istituzioni territoriali insieme con gli uffici periferici del MiBACT. Una nutrita delegazione italiana era presente a Cracovia al momento della proclamazione. Oltre alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unesco, erano presenti tutti i protagonisti del progetto di candidatura: il MiBACT, i Sindaci dei Comuni coinvolti, esperti e tecnici che hanno partecipato al lungo lavoro intrapreso fin dal 2008.
Le faggete vetuste
L’Unesco ha dichiarato patrimonio naturale dell’umanità le faggete delle tre Riserve naturali dello Stato di Sasso Fratino, di Foresta Umbra e di Foresta di Falascone, gestite dall’Arma dei Carabinieri, attraverso il Comando Carabinieri per la Tutela della Biodiversità e dei Parchi, inserendole nell’elenco delle Faggete vetuste dei Carpazi e di altre regioni d’Europa.
Si tratta di una superficie complessiva di 1.211 ettari, dichiarata di “eccezionale valore universale”. La vegetazione predominante è costituita da una fustaia di faggio vetusta con esemplari millenari di tasso. Tra la fauna selvatica stanziale è da annoverare il capriolo, il gatto selvatico, il tasso, la faina, la volpe, il cinghiale, il ghiro e un gran numero di micromammiferi.
Le Mura veneziane
Per decisione del Comitato del Patrimonio Mondiale, entrano a far parte del sito Unesco le opere di difesa presenti a Bergamo, Palmanova, Peschiera del Garda per l’Italia, Zara e Sebenico per la Croazia, Cattaro per il Montenegro. Si tratta delle “Opere di difesa veneziane tra il XVI ed il XVII secolo: Stato di Terra – Stato di mare occidentale”, un sito transnazionale composto di sei componenti fortificate situate in Italia, Croazia e Montenegro, che formano un sistema esteso per oltre mille chilometri tra la Regione Lombardia in Italia, e la costa orientale adriatica.
La serie nel suo complesso rappresenta una significativa rappresentazione tipologica delle fortificazioni costruite dalla Serenissima tra il XVI e il XVII secolo, un periodo molto importante nella lunga storia della Repubblica di Venezia. Inoltre il sistema è rappresentativo delle modalità di intervento, dei progetti, dei nuovi criteri riconducibili all’architettura militare “moderna” poi diffusa in tutta Europa. Il sito raccoglie un insieme straordinario dei più rappresentativi sistemi difensivi alla moderna realizzati dalla Repubblica di Venezia, progettati dopo la scoperta della polvere da sparo e dislocati lungo lo Stato di Terra e lo Stato di Mare.