Pure la sinistra se ne accorge “Togliere le medaglie a Tito”
Il consiglio comunale di San Donà di Piave (Venezia) ha approvato un ordine del giorno per chiedere di revocare le onorificenze a Tito ed equiparare nazismo e comunismo. Sorpresa: vota sì anche il Pd
Daniele Dell’Orco – Dom, 14/03/2021
È una piccola impresa politica quella compiuta dal Comune di San Donà di Piave (Venezia).
Su proposta del consigliere di minoranza Simone Cereser, giovedì scorso il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno che impegna il Comune a commemorare i martiri delle foibe e a chiedere allo Stato la revoca dell’onorificenza a Josip Broz Tito per i crimini commessi contro gli italiani nel Confine Orientale in Istria, Venezia Giulia e Dalmazia.
La cosa davvero inedita però non è tanto il contenuto del documento politico, quanto che a votare l’ordine del giorno ci sia stata una maggioranza quasi plebiscitaria, che comprende forze di centrodestra ma persino il Pd (unico astenuto, un consigliere del M5S).
Dopo una lunga e accesa discussione, due sospensioni della seduta, emendamenti vari per raggiungere un accordo sul testo, nella versione finale, su iniziativa dello stesso Cereser, è stato aggiunta una premessa anch’essa di portata storica: la risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre 2019 che aveva sostanzialmente equiparato sul piano storico i crimini del nazismo a quelli del comunismo staliniano. Già in quell’occasione, a Strasburgo, l’assunto venne votato da ben 535 eurodeputati, tra cui il Ppe (di cui fa parte Forza Italia), l’Ecr (presieduto da Fratelli d’Italia), il gruppo Identità e Democrazia (a cui aderisce la Lega) e anche quello dei Socialisti e Democratici di cui è membro il Pd. Unico precedente, dunque, e peraltro di carattere sovranazionale.
Ora, due anni dopo, il Comune di San Donà di Piave si fa portabandiera della convergenza sul tema anche a livello nazionale, dopo che specie nell’Europa dell’Est una sensibilità del genere è già consolidata da decenni (da quando, cioè, i Paesi dell’ex blocco sovietico, che conoscono bene i crimini sovietici, hanno aderito all’Ue).
A San Donà, insomma, si fa la storia: riuscire in un colpo solo a promuovere iniziative per celebrare il “Giorno del Ricordo” e promuovere l’approfondimento nelle scuole, richiedere la revoca dell’onorificenza concessa a Tito (decorato nel 1969 come Cavaliere di Gran croce al merito della Repubblica italiana), equiparare le nefandezze compiute da protagonisti diversi tanto nei lager, quanto in gulag e foibe.
Anche per questo, l’odg sarà inviato ai presidenti della Repubblica e del Consiglio, affinché rimuovano il nome di Tito tra i “Cavalieri”, ma pure prendano contezza di una convergenza bipartisan, finalmente nel segno dell’oggettività storica.
In questa direzione va anche la soddisfazione espressa da Raffaele Speranzon, capogruppo di FdI in regione Veneto: “Mi congratulo con Simone Cereser, per aver presentato e fatto approvare questo ordine del giorno in Consiglio Comunale a San Donà di Piave.
Un plauso anche a tutti i consiglieri di tutte le forze politiche in particolare Fratelli d’Italia con Massimiliano Rizzello ma anche tutte le altre compreso il Pd, non solo per aver votato a favore della revoca dell’onorificenza al sanguinario dittatore comunista jugoslavo Tito, ma per aver esplicitamente riconosciuto che anche i regimi comunisti hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni causando perdite di vite umane e di libertà di una portata inaudita nella storia dell’umanità”.