San Germano: storia di un territorio

San Germano: storia di un territorio e dei suoi confini

Quando parliamo di Cassino e della storia di questa città dobbiamo ricordarci della vecchia San Germano. Allo stesso modo, il dott. Emilio Pistilli del Centro Documentazione e Studi Cassinati (Onlus), si è occupato di parlare degli aspetti relativi ai confini territoriali. D’altra parte, sebbene sono poco considerati, essi rappresentano l’evoluzione e la storia del nostro territorio.

San Germano e lo studio dei suoi confini

Come scrive il dott. Gaetano de Angelis-Curtis nel suo libro I confini di San Germano, genericamente gli aspetti relativi ai confini territoriali sono poco considerati. Infatti li diamo spesso per scontati. Insomma è come se fossero stati sempre lì presenti immutati nel tempo. Al contrario essi sono stati fissati da qualcuno. Per di più, nel corso delle epoche, i confini di un territorio si storicizzano. Come spesso avviene, nascono lunghissime questioni e diatribe tra enti, università e comuni limitrofi. Sebbene noi sappiamo quali sono i confini della nostra città in tanti, invece, si sono accapigliati anche per secoli.

Tutto questo accadde per il riconoscimento del possesso di un fazzoletto più o meno ampio di territorio. I confini di San Germano (odierna Cassino) è il frutto di un lavoro paziente, accurato e approfondito. Una vera e propria indagine svolta da Emilio Pistilli in merito a un caso specifico. Si parla della città di Cassino a partire dal medievale abitato di S. Germano. Allo stesso modo, la ricerca si focalizza su quando i confini cittadini sono nati, su chi li ha fissati, fino a come si sono modificati nel corso dei secoli. Ma si parla anche di quali di rivendicazioni, dispute, usurpazioni e cessioni sono avvenute con i comuni limitrofi. Tutti questi studi e lavori dell’autore sono stampati sotto forma di pubblicazioni autonome o di articoli. Ugualmente essi fanno parte del sapere custodito presso il Centro Documentazione e Studi Cassinati.

L’importanza di studiare il territorio

Nel tracciare i confini che abbracciano più località generalmente si adottano criteri che li possano rendere immediatamente riconoscibili. Infatti, fin dai tempi antichi, si è fatto ricorso al tracciato di un corso d’acqua, al crinale o alla cima di un’altura, ad uno spuntone roccioso, ad una strada, al fondo di un vallone. Ugualmente, in assenza di tali elementi si può utilizzare anche un sistema che prevede di apporre dei massi di pietra incidendo un segnale di riconoscimento. Ma il più delle volte una croce o iniziali dei luoghi contermini.

Questa in particolare è una pratica utilizzata come segnali di confini e messa in atto solo dai proprietari di poderi. D’altra parte, nell’antica Terra di S. Benedetto si è fatto sempre così. Con questo sistema si delineano i confini dell’intero territorio, ma anche quelli tra i vari comuni o castelli. Allo stesso modo, un caso emblematico è quello delle numerose controversie intercomunali sui confini. Per esempio tra Acquafondata e Viticuso o tra Cervaro e San Germano, o tra San Germano e Sant’Elia Fiumerapido. In particolare cercare di tracciare ora i confini dell’abate Bernardo sulla situazione orografica di oggi risulta molto complicato. Tuttavia, con uno studio approfondito su buone carte topografiche e con una buona conoscenza del territorio in esame ci si riesce, anche se con una certa approssimazione. Questo è il caso della delineazione dei confini della Terra di San Benedetto.

I comuni che fanno parte delle terre di San Benedetto

I confini di San Germano, oggi Cassino, sono fissati dal Registrum di Bernardo I Ayglerio nel 1278. Ma ancora più importante è che questi differiscono notevolmente da quelli attuali. Infatti i confini oggi includono il territorio dell’abbazia di Montecassino fino ai confini con Villa S. Lucia, Terelle, Belmonte Castello, S. Elia Fiumerapido. Ma anche il territorio di San Pietro a Monastero e la frazione di S. Angelo in Theodice, che per molti secoli aveva una propria autonomia politica ed amministrativa. Allo stesso modo Cassino vive notevoli rimaneggiamenti nel versante nord. Si parla di una raggiunta autonomia geopolitica ed amministrativa di Terelle e Belmonte Castello. Ugualmente anche Sant’Elia Fiumerapido ha una maggiore autonomia. Inoltre l’abbazia di Montecassino, nella delimitazione territoriale dell’intera Terra di San Benedetto, comprendente dunque i vari castelli, gli odierni comuni.

A dire il vero i territori o Comuni di cui si determinano i confini, oltre l’intero territorio abbaziale di Montecassino sono ben conosciuti. Si tratta di Acquafondata, Cardito, Castelnuovo, Cervaro, Cucuruzzo e Calabritto, Interamna, Mortola, Piedimonte e Villa. Poi ci sono Pignataro, Piumarola, Rocca d’Evandro. Infine troviamo tutti i comuni della valle sei Santi.

Angelo Franchitto

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Il Centro Documentazione e Studi Cassinati si occupa di studiare la storia del nostro territorio, l’antica San Germano. Fonte: https://www.cdsconlus.it/

Posted by altaterradilavoro on Ott 23, 2022