Risorgimenti a confronto: convegno al Museo Campano di Capua
by Giuseppe Russo
Estratto dall’intero articolo cura della Nostra Redazione
In un’Italia in piena crisi d’identità, dove forse s’è fatto il territorio ma non s’è fatta “la popolazione”, dove prima si attaccavano i cartelli “non si affitta ai terroni” e poi siamo passati al “siamo stanchi di mantenere il sud”, per poi venire addirittura nelle nostre città a chiedere i voti, è molto attivo il fronte del revisionismo risorgimentale. Anche il sottoscritto, come giornalista, nonché come ricercatore e divulgatore storico, sebbene attivo sul fronte del ‘900 e delle due guerre mondiali, nutre parecchi dubbi su ciò che sta accadendo da anni. Il dibattito, oramai arrivato fin dentro le aule universitarie ed il mondo politico-istituzionale, è troppo spesso affrontato in modo confusionario e con posizioni tanto discordanti da rasentare il tifo calcistico, forse per impedire, in qualche caso, una precisa analisi e comprensione del fenomeno storico che ci ha portati fino alla modernità del nuovo millennio passando per il terribile momento della Seconda guerra mondiale e la seguente trasformazione in Repubblica. Forse è il caso di ascoltare con attenzione entrambe le voci per avere un quadro chiaro della situazione e poter, da lettori informati, scegliere quale sia la versione dei fatti più oggettivamente plausibile. Lungi da me ovviamente, essendo giornalista e quindi aderendo all’etica professionale, mostrare il proprio personalissimo pensiero. Lo scopo di questo articolo, nonché dei seguenti che verranno pubblicati lasciando adeguato spazio di replica, è solo quello di provare a comprendere meglio le ragioni di un fenomeno in continua espansione grazie alla potenza dei social.
La manifestazione, che si svolgerà nel corso di due giornate, vuole promuovere un dibattito sul risorgimento, un dibattito serio, costruttivo e, soprattutto, scientifico. Ci auguriamo, anzi, che l’affluenza sia notevole proprio per far sì che dubbi, interrogativi e tanto altro sul risorgimento possano essere fugati da chi, come il Professor Monsagrati ed il Professor Pinto, da anni studia il risorgimento che, diversamente da quanto si crede, rappresenta ancora oggi un argomento dibattuto dagli storici. —
Ringraziamo il dott. Valletta per la chiacchierata e invitiamo i cittadini, con spirito oggettivo, ovvero ascoltando tutte le versioni, ad informarsi in modo più approfondito anche partecipando a convegni che di certo non possono far altro che rendere più fruibile la cultura storica.