Regno delle Due Sicilie – Misteri

REGNO delle DUE SICILIE

Misteri

Prima che lo stato italico fosse dichiarato nato, già durante lo stupro, ci fu il suo primo mistero…. prima ancora di Ustica, Bologna, di Piazza Fontana, di Moro , Mattei e di tante altre belle cosucce mai chiarite… diciamo che il 4 marzo 1861, già si ebbe idea di come sarebbe stato l’andazzo del nuovo stato ( se preferite colonia).

Il Nostro Regno era stato da poco invaso e tutt’intorno vi era resistenza armata, spontanea ed organizzata assieme; contadini, donne, anziani, bambini, uomini, briganti, armati alla meglio ed anche con le sole unghie, si posero di traverso agli invasori ovunque e spontaneamente.

Dovettero passare sul Nostro cadavere prima di piantare la loro bandiera sulla Nostra Terra.

L’ invasione non fu scontata nel suo esito e dalla comunità internazionale erano sempre più forti e minacciose le proteste verso il regno del piemonte. Non si ebbe resistenza Patriottica per un giorno o due, ma per ben 15 anni !!!

Si temeva di fare la fine di napoleone in Russia, quando non ebbe il tempo di gioire per la invasione che dovette subito battere in ritirata.

Le proteste non potevano lambire neppure lontanamente i mandanti dei mercenari poichè a partire dalla loro uniforme rossa (comprata in svendita in Argentina da un macello in fallimento), non riconducibile ad alcuno Stato ( un pò come la ISIS di oggi con il nero).

Inoltre i pagamenti e le somme di denaro inviate al nizzardo capo massone dei due mondi, con l’orecchio mozzato, non erano visibili poichè segreti ed in piastre turche.

Ed ecco il punto.

Il delitto perfetto non esiste

Infatti, orecchia mozza dei due mondi, aveva come suo ragioniere un tal nievo ippolito, che gli curava la contabilità in maniera impeccabile, quasi maniacale.

Tale nievo ippolito, usava registrare persino gli ammanchi, le ruberie degli stessi mercenari, i tesori depredati un pò ovunque dentro casa Nostra, insomma era talmente preciso da diventare un problema scomodo per chi voleva occultare fondi neri giunti da chissà dove per fare fuori il Nostro Regno e comprare TRADITORI utili allo scopo.

Se quelle carte fossero finite nelle mani della comunità internazionale, avremmo avuto un TRIBUNALE MILITARE di NORIMBERGA, molti anni prima degli imputati tedeschi e con condannati che invece di avere piazze, strade, monumenti e lapidume, avrebbero avuto condanne e ghigliottine. Vi immaginate cosa accadrebbe oggi, se si scoprisse chi è quale stato ha finanziato la isis in Siria? Uguale

Invece, la storia ha voluto che il nievo ricevesse l’ordine da parte del suo superiore assassino dei due mondi, a servizio della MASSONERIA d’oltre manica, di imbarcarsi con urgenza assieme a TUTTA la sua contabilità, alla volta di torino per consegnare tutto nelle mani del savoia.

Il nievo puntuale, il 4 marzo 1861, si imbarca sull Ercole assieme al Pompei; a distanza venne seguito da unità della marina inglese, come documentano diari di bordo di altre unità che incrociavsno il Tirreno in quel giorno.

Mare tranquillo, sole di primavera

La mattina dopo giunge nel porto di Napoli solo il Pompei; del Ercole, del suo SCOTTANTE carico di documenti e dello stesso nievo si erano perse le tracce.

Il giorno dopo, scattarono le ricerche e neppure un legno della nave fu avvistato galleggiare, segno che la nave fu abbordata e condotta a naufragare chissà dove ( facile immaginarsi, anche qualche tortura sul nievo per qualche utile ultima confessione, prima di farlo scomparire).

La massoneria inglese era salva da ogni ritorsione militare della comunità internazionale e poteva continuare a giocare la parte da terza immacolata.

Tutto scomparso.

E a oltre 160 anni e più , possiamo ancora avere piazze, strade, monumenti e lapidume vario a “stimati eroi” di quella operazione di conquista senza testimoni scomodi.
Tali aguzzini ed i loro complici meriterebbero di apparire sempre a testa in giù, in senso di disonore e disprezzo.

 

P Peluso