Regio Tratturo Pescasseroli-Candela – reintegra tracciato
“Settembre – andiamo – E’ tempo di migrare – Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare …” è l’inizio della poesia “I Pastori”, tra le più celebri di Gabriele D’Annunzio che dà una lirica e preziosa testimonianza del lungo viaggio delle greggi lungo il Regio Tratturo Pescasseroli-Candela che dai monti dell’Abruzzo procedevano in autunno verso la pianura fino a scendere a costeggiare il mare per ritornare sulle alture abruzzesi in primavera per l’alpeggio. Il Regio Tratturo Pescasseroli – Candela imponente, antica via militare romana fatta costruire nel 448 a.C. circa dal Console Tiberio Minucio dalla quale prese il suo stesso nome (via Minucia), è divenuta poi la via della transumanza.
Oggi la Regione Campania, dopo 140 anni dall’ultima nel 1880, ha dato l’avvio alla reintegra del tracciato del Regio Tratturo Pescasseroli-Candela sui novanta chilometri ricadenti nel territorio regionale. Il progetto pilota sui primi venticinque chilometri è stato affidato alla Comunità Montana del Titerno e Alto Tammaro al quale faranno riferimento le Comunità Montane del Fortore e dell’Ufita per la reintegra dei successivi sessantacinque chilometri. “Nei mesi scorsi – ci ha detto il presidente della Comunità Montana del T. e A.T. Gianfranco Rinaldi – è stata effettuata la ricognizione el tracciato ed è stata riportata su mappa la relativa cartografi oltre a catalogare i termini lapidei di confine e stabilire di concerto con la competente Soprintendenza Archeologica, forma e dimensione dei nuovi termini da collocarsi nei punti mancanti”.
Nel 1908 la legge che istituisce il Commissariato per la reintegra contempla tra i quattro tratturi principali da conservare e da tutelare anche il Pescasseroli-Candela insieme a il L’Aquila–Foggia, il Celano–Foggia e il Castel di Sangro–Lucera. “Possiamo dire con soddisfazione – ha concluso il sindaco di Pontelandolfo presidente della Comunità Montana del T e AT -, che trent’anni di ricerche, ricognizioni e manutenzioni ordinarie e straordinarie effettuate dalla Comunità Montana che ho l’onore di presiedere, sul tracciato tratturale hanno portato a un pregevole risultato che regalerà, in erra campana, al Parco Nazionale del Matese, del quale in Tratturo dovrebbe rappresentare il confine orientale, uno straordinario corridoio di collegamento con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise”. Alla presenza di funzionari regionali, tutto avrà inizio il prossimo sette luglio.
Gabriele Palladino