Readings in Square a Telese Terme.

Sostituire l’ “ego-cultura dell’Io con quella del “Noi”? Fatto! Ci stavamo preparando per Readings in Square a Telese Terme. I partecipanti: parecchi e bene distanziati, l’emozione della novità (piacerà? Non piacerà?), i musicisti: Margherita Volpicelli e Luigi Varallo (magnifici), i lettori: Francesco e Claudia, tutto lo staff della Proloco e il Presidente Antonio Popolizio, che mi è stato accanto in questa avventura. Hanno partecipato persone nuove, persone care, venute apposta o semplici passanti. Tutto in libertà, anche chi ha voluto contribuire con un piccolo intervento è stato libero di farlo, compreso gli uccellini che hanno accompagnato, a tratti, la musica della viola e del violoncello. L’amore per i libri e per le piazze. Ogni cosa ha un suo tempo e forse questo è il tempo in cui la cultura deve avvicinarsi alle anime, e non viceversa. Strappare i giovani e meno giovani dal web, che a volte incattivisce, e ripristinare la “reciprocità” di piazza, dove ci si può ancora guardare negli occhi, partecipare un gesto, regalare un sorriso, discutere su un libro. La casa editrice è scesa dalla pedana d’onore: un’alternativa, una novità, una sfida? Tolte le “distanze”, vediamo cosa avviene…
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Il delitto di Via Puccini , l’ultimo lavoro letterario di Maria Pia Selvaggio, si legge tutto di un fiato.
Sin dalle prime righe ci si sente presi per mano ed immersi in un fiume d’acqua dolce, prima, per poi scivolare gradatamente in un tumultuoso crescendo di avvenimenti , risucchiati in un vortice intriso di emozioni ed erotismo, passando tra le ripide di lussi, vizi e noie di un mondo molto lontano da quello reale, così difficile anche solo da immaginare. Eppure Maria Pia si muove con disinvoltura tra quelle stanze, quei palazzi, quel mondo della Roma bene degli anni sessanta , riuscendo a farci entrare nei meandri più intimi e perversi dei protagonisti, con naturalezza, senza mai trascendere nella volgarità, delicata e sapiente nel dosare amori ed umori. Nessuno viene giudicato, ma ciascuno è “compreso” . Non ci sono buoni o cattivi, ma vittime, ciascuno del proprio destino , della propria solitudine o della propria natura, dal desiderio di riscatto o dall’avidità.
Un libro potente per l’intensità della storia che non ti lascia andare neppure dopo la parola fine, perché la verità, dopo 50 anni, è ancora tutta da dimostrare.
Un libro ed una storia cui il grande schermo darà , a breve, il riconoscimento che merita.

♥️ Rosanna Fappiano

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