“Quella garibaldina della mia trisavola”

“Quella garibaldina della mia trisavola”
Si presenta a Telese Terme l’opera di Angela Iacobucci quella garibaldina della mia trisavola
Con la vicenda narrata nel romanzo della Iacobucci la casa editrice sannita ripercorre il sentiero della storia, e nello specifico la controversa epoca garibaldina.
libroMercoledì 24 gennaio, ore 16.00, presso la Biblioteca Telesi@ è in programma la presentazione di “Quella garibaldina della mia trisavola” di Angela Iacobucci (Edizioni 2000diciassette).

All’incontro, incentrato sull’interessante romanzo storico e che sarà ospitato nell’accogliente biblioteca dell’istituto superiore di Telese Terme sita in Viale Minieri – lato stazione, interverranno oltre all’autrice: Angela Maria Pelosi (dirigente scolastico dell’IIS Telesi@); Margherita Di Meo (docente responsabile della biblioteca Telesi@), Angelo Mancini (docente di Filosofia dell’IIS Telesi@). Porterà i saluti della casa editrice il direttore editoriale, Maria Pia Selvaggio.

Con la vicenda narrata nel romanzo della Iacobucci la casa editrice sannita ripercorre il sentiero della storia, e nello specifico la controversa epoca garibaldina.

Un lavoro di ricostruzione del passato e una scelta, questa di Edizioni 2000diciassette, sottolineata dalla volontà del direttore editoriale Maria Pia Selvaggio di concepire la scrittura come privilegiato percorso di comunicazione e riflessione, nella prospettiva ultima di contribuire al confronto culturale e storico. Il Risorgimento e l’Unità d’Italia. Nel mezzo anche un pezzo di storia di famiglia. Si muove su questi binari il libro “Quella garibaldina della mia trisavola” di Angela Iacobucci. All’epoca dei fatti narrati nel romanzo della Iacobucci il movimento garibaldino beneventano e sannita, intenzionato (nel contesto più ampio della lotta per l’Italia unita) a mettere fine a circa 800 anni di storia di Benevento possedimento papale, si avvale anche dell’opera coraggiosa di alcune donne al fianco di Salvatore Rampone e di altri patrioti. E proprio tra queste donne l’autrice rintraccia e racconta di un ramo della sua famiglia attivamente impegnato nella rivoluzione.

“Raramente – si legge nella quarta di copertina – la narrazione costruita sulla Storia offre al lettore il senso perfetto dell’aderenza dei fatti alla fantasia dell’Autore.

L’opera della Iacobucci coniuga in maniera superba, ricerca e storytelling, tiene legati in una forma non scindibile il fascino della Storia e l’arsura della narrazione. La prosa è liquida, senza retorica e senza sfarzi di fantasia. L’apprezzerà il lettore avido di trame, e ne rimarrà affascinato chi è assetato di conoscenze storiche di un’epoca letta ancora in chiaroscuro. È un salto vertiginoso nella Storia e nei Tempi, si incrociano le vite di personaggi ai quali viene restituita la dignità di guerrieri coraggiosi e che resteranno nella memoria del lettore. L’Autrice ha scolpito le personalità dei protagonisti – sia di quelli realmente esistiti che degli altri frutto di fantasia – in maniera potente e rettilinea, con prosa maliarda. È convincente l’inchiesta documentale come decisa l’impostazione narrativa. Documento e narrazione si sposano in maniera sublime, con la guida sapiente e persuasiva di una maestra di cerimonie di raro spessore culturale e di grandi capacità narrative”.

 

fotoCenni biografici dell’autrice

Angela Iacobucci è sannita, nata a Guardia Sanframondi e vissuta a Benevento, dove si è formata fino al liceo classico. Si è laureata nel 1972 in Biologia alla Federico II. Ha conseguito le abilitazioni all’insegnamento per M.O.S. e per l’insegnamento di Scienze, Chimica e Geografia negli Istituti superiori. Ha fatto anche pratica di Laboratorio presso l’Ospedale “Rummo” di Benevento. Tuttavia, convinta della ricchezza umana dell’insegnamento, ha scelto di insegnare Scienze, Chimica e Geografia nei licei della città e della provincia di Benevento. È stata Presidente Provinciale dell’AIIG. Convinta dell’importanza della formazione scientifica nella strutturazione della logica e della personalità degli studenti, ha sempre promosso la partecipazione attiva dei propri alunni alla “Settimana Scientifica e della Creatività”, proposta annualmente dall’Ufficio Scolastico Provinciale e dal MIUR. Molti lavori realizzati in questo ambito sono stati premiati dall’Ufficio Scolastico Provinciale, dall’Ufficio Scolastico Regionale o da altre pubbliche istituzioni. Sempre impegnata nella valorizzazione delle competenze femminili in ambito scientifico, nel 2006 ha pubblicato, a scopo didattico, il testo: Donna e Scienza, una rassegna biografica delle donne che avevano conquistato il premio Nobel nelle Scienze dure, seguita da una rassegna delle ricercatrici e scienziate che avrebbero meritato il premio, ma alle quali, purtroppo, non era stato riconosciuto ma che meritano, comunque, un posto nella storia dell’evoluzione del pensiero scientifico.

Il lavoro fu premiato dall’Ufficio scolastico Regionale della Campania come Best Pratice. Nel 2012 ha pubblicato “Ipazia la Sublime”, che ha ricevuto il Premio Olmo. Questo testo è diventato oggetto di riflessione in numerose celebrazioni dell’“Otto Marzo” in varie città del Mezzogiorno d’Italia. Infine il 25 marzo 2015 il testo è stato presentato nel Municipio di Napoli insieme al “Laboratorio Sperimentale di filosofia di Porta di Massa” nel convegno su “Ipazia, simbolo della sapienza femminile” per la celebrazione dei 1600 anni della morte della filosofa, al fine di promuovere l’intestazione di una strada dedicata alla filosofa, tra i decumani del centro storico della città antica (che fu deliberata). Nel 2011, nell’ambito delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, ha ideato il testo e la sceneggiatura di una rappresentazione teatrale portata in scena da un gruppo di studenti insieme alla “Solot”, laboratorio sperimentale di Benevento dal titolo: “Quella garibaldina della mia trisavola…” per celebrare la nascita della Provincia di Benevento e non solo…

Redazione Bn