Pontelandolfo ricorda le vittime civili di Petrillo del 13 settembre 1943
L’8 settembre del 1943 il Capo del Governo Pietro Badoglio, che aveva preso il posto di Mussolini sfiduciato il 25 luglio dello stesso anno, dai microfoni dell’EIAR dava l’annuncio dell’entrata in vigore dell’armistizio fra l’Italia e le Forze Alleate. La notizia fu accolta dagli italiani con una esplosione di gioia. La felicità di quel momento durò purtroppo poco. Ancora due anni ci vollero per porre fine lla Seconda Guerra Mondiale, tra bombardamenti che gli stessi Alleati proseguirono sulle città italiane (emblematico il bombardamento di Cassino), anche dopo la firma dell’armistizio, oltre alle persecuzioni e le stragi da parte dei tedeschi che occupavano la Penisola, della sanguinosa guerra civile che vide il Paese spaccato a metà e di cui ancora oggi permangono le divisioni, alla guerra di liberazione condotta dalla Resistenza partigiana sulle montagne e dalle truppe alleate lungo la Linea Gotica. Fu un biennio doloroso che si concluse solo il 25 aprile del 1945. Anche Pontelandolfo, piccolo centro del Sannio Pentro, per lo più abitato da contadini e pastori, pagò con il sangue e la morte le drammatiche vicissitudini post armistizio. A distanza di cinque giorni dall’annuncio del maresciallo d’Italia Pietro Badoglio, il 13 settembre del 1943, Petrillo, amena località in agro di Pontelandolfo, fu presa d’assalto da un cacciabombardiere delle Forze Alleate. Ancora oggi resta il mistero sui motivi che spinsero il velivolo a sferrare il fatale attacco, forse fu il barlume di una luce accesa in una masseria, a trarre in inganno il pilota, certo di aver individuato l’accampamento tedesco che era di stanza nella vicina località Marzia. Persero la vita sotto una rapida e micidiale grandinata di bombe Polletta Maria Giuseppa di soli 34 anni, le due giovanissime figlie Polletta Maria Lucia che avrebbe compiuto 13 anni a dicembre e Giocondina di appena 8 anni. E poi furono colpiti a morte Polletta Antonia, Polletta Michelangelo, Pesce Maria Cristina. Marcello Anna si spense durante il tragitto che la portava presso un ospedale di Campobasso. Pochi giorni più tardi, per la gravità delle ferite posero fine ai loro giorni terreni nel nosocomio del capoluogo molisano “Cardarelli”: il 15 settembre Polletta Vitantonio, tre giorni più tardi Polletta Pietruccia. Rinaldi Italia, anch’essa dilaniata dalla deflagrazione delle bombe, dopo lungo tempo vissuto tra la vita e la morte, miracolosamente sopravvisse, dovette però subire l’amputazione di una gamba. In memoria di quelle vittime civili nel pomeriggio di oggi il parroco rev. don Giuseppe Girardi celebrerà una Santa Messa commemorativa nella cappella di San Rocco. A seguire il Sindaco Rinaldi poserà una corona di alloro presso il monumento ai caduti in onore dei martiri di Petrillo del 13 settembre 1943.
Gabriele Palladino