RACCOGLIE LEGGENDE IL VENTO
Tra i verdi pallidi ulivi
e le vestigia antiche
raccoglie leggende il vento,
cessa per poco la sottile angoscia
del vivere al crepuscolo.
Navi con la mezzaluna alla fonda …
la bruna fanciulla scalza succinta
che danzava sul lido
(docile al suo richiamo rispondeva
la superba poiana),
versava nel cuore d’Alì
una coppa colma d’amore.
Nessun sangue quel giorno fu versato.
Soltanto le fiamme del vespro tinsero
di carminio le bacche
carnose dei fichi d’india e la molle
figura d’Ester nel mosaico.
Dalla fresca basilica in penombra
raccoglie leggende il vento
e la cenere dei giorni disperde.
POZZANGHERA D’ACQUA POVERA
Talvolta, tu non sai dire il perché,
la vita si ritrae,
pozzanghera d’acqua povera
sotto la canicola.
Un alito di vento tra le chiome,
un po’ d’ombra, cartacce,
panchine sbrindellate,
ramingo è il poeta.
Segrete armonie ha vagheggiato,
un’antica sapienza,
l’ordine di beltà generatore.
Il dubbio, però, l’assale che infine
prevalga il giallo tintinnio,
il ghigno amaro del progresso,
l’uomo triste che distinguere non sa
un grumo di cemento
da una zolla di terra.
Già un ricordo è la pioggia di ieri
e nondimeno si specchia
in una pozzanghera d’acqua
cheta e torbida
il verde di frasche e siepi.
NOTTE DI SAN LORENZO
Carica di attese è la notte,
ci ridesta un respiro cosmico
e resta indietro d’un passo la scienza
col suo tempo vuoto.
Alla fioca luce del patio
sull’assorta scacchiera
s’incrociano sogni e destini,
re bianco in fuga con pochi fedeli
pedoni, nera regina da presso
e scaltro cavallo. Notte stellata,
magicamente antiche e nuove
si ripetono le storie,
la moglie di Lot che si volse in statua,
gli esuli Troiani spinti di mare
in mare, il filosofo fuggiasco
dagli eroici furori
e il sognatore naufragato
sulle rive del Garda
tra cielo e lago.
ANTICA MONETA IN CIELO LA LUNA
Antica moneta in cielo la luna.
E il grecale che rinfresca l’aria.
“Un sì, un no, una linea retta, una meta!”
Dolci e chiare parole
pronuncia il filosofo,
hanno il sapore del miele,
la magia dell’alba.
Folti baffi gli coprono la bocca
e nei suoi occhi brilla
un grano di follia.
“Maestro, una domanda… ”
Niente da fare!
Una rincorsa ed un tuffo
nelle acque crespe e argentate.
E’ solo un punto
nella vastità del mare.
Poi. Un guizzo giocoso.
Un delfino.