ANNIVERSARI
Mastriani celebrato a 200 anni dalla nascita. Il nipote Emilio: “Comune assente, lo ha dimenticato”
Oggi presso la Biblioteca Nazionale di Napoli Sala Rari Sez. “Lucchesi Palli” è in svolgimento un convegno dedicato a Francesco Mastriani, celebre e prolifico scrittore napoletano, in occasione del bicentenario della sua nascita che cade domani (nacque a Napoli il 23 novembre 1819), L’incontro, introdotto da Gennaro Mantile e Emilio Mastriani, vedrà alternarsi, moderati da Ermanno Corsi, giornalisti, studiosi, scrittori e storici. Seguirà una tavola Rotonda con Francesco Guardiani , Francesco D’Episcopo, Matteo Palumbo e Giuseppina Scognamiglio, conclude Pasquale Sabatino.
Mastriani, apprezzato da Matilde Serao e Benedetto Croce, tra gli scrittori napoletani fu certamente il più popolare, molti suoi titoli furono dei veri e propri bestseller, come “La cieca di Sorrento” o la “Medea Di Portamedina”, rappresentati in teatro ed al Cinema. In occasione del bicentenario nel Salone storico della Sezione ‘Lucchesi Palli’ stamattina è stata inaugurata la mostra “Francesco Mastriani. Da Napoli a New York, dal giornale al dramma radiofonico” curata da Loredana Palma, con la collaborazione del personale della Sezione. In esposizione: autografi e rari, provenienti prevalentemente dalla Raccolta Mastriani e dalla collezione privata degli eredi del romanziere. La mostra, che resterà aperta fino al 20 dicembre (dalle 9.30 alle 15.00, dal lunedì al venerdì- altri orari su prenotazione), tratteggia la multiforme produzione letteraria di Mastriani e ne evidenzia la popolarità, divenuta un’inesauribile fonte di ispirazione da Napoli a New York, per tanti che, nel tempo, l’hanno rielaborata, riadattandola per il teatro, per il cinema e persino per il dramma radiofonico.
Precursore del Verismo,anticipatore della “questione meridionale”, raccontò dei più umili e della Napoli di metà ottocento: nella cosidetta “trilogia socialista”: I Vermi (1863), Le Ombre(1868) e I Misteri di Napoli (1869) descrisse una Napoli sfiduciata e derelitta, in cui miseria e malavita la facevano da padrona. Fu autore del primo giallo scritto in Italia, “Il mio cadavere” e non solo, Mastriani fu uno dei primi autori italiani del romanzo d’appendice genere che ebbe grande fortuna in tutta Europa. Nel 1876 iniziò, infatti, la sua collaborazione col quotidiano Roma,che pubblicò in appendice: il romanzo storico Nerone in Napoli. Dal 1876 al 1891, anno della sua morte, i suoi romanzi furono quasi tutti pubblicati in appendice del Roma Morì quasi cieco e indebitato, ma fu uno dei più notevoli e prolifici romanzieri dell’ Ottocento napoletano. In mezzo secolo di lavoro Francesco Mastriani ha dato alle stampe 105 romanzi, 263 tra novelle e racconti, 248 articoli diversi, 49 poesie, 40 tra commedie, drammi e farse oltre alle conferenze, dissertazioni, discorsi funebri ed accademici per un totale di circa novecento lavori. Un patrimonio di grande vastità di cui è significativa espressione la Raccolta Mastriani della Biblioteca Nazionale di Napoli
Ne abbiamo parlato con Emilio Mastriani, suo discendente e tra i principali animatori degli “eventi mastrianei” che si sono tenuti in questi ultimi anni.
Come hai scoperto il tuo illustre antenato?
Il romanziere napoletano è stato da me scoperto grazie a mio padre Luigi che, deciso a raccogliere tutti i testi scritti da Francesco Mastriani, ha per circa 20 anni girovagato tra emeroteche, biblioteche, archivi storici, archivi di giornali (il «Roma» in particolare), collezioni private, etc. Purtroppo la sua morte, avvenuta nel 1996 non gli ha consentito di realizzare il suo sogno. Credendo di onorare il suo travagliato percorso, ho preso in consegna il testimone e, con l’aiuto di mio cugino Rosario, siamo riusciti a completare l’opera comprendente ben 105 romanzi. Credo che, a tutt’oggi, siamo gli unici al mondo a possedere tutte le opere di Francesco Mastriani ed in più edizioni.
Francesco Mastriani solo poche volte nella sua vita, Napoli 1819-1891, si è allontanato dalla sua città che amava moltissimo pur non risparmiandole delle critiche, ritieni che questo forte attaccamento alla città partenopea lo abbia danneggiato?
Napoli, città da sempre martoriata e dimenticata, non ha potuto offrire a Francesco Mastriani ciò che gli spettava. Povera come lui e con editori senza scrupoli, non gli ha permesso neppure una vita decente. E’, difatti, morto poverissimo, sebbene i Rothschild gli avessero promesso di guidare una importante casa editrice a Parigi. In Francia Mastriani sarebbe certamente diventato celebre e ricchissimo, ma egli preferì non allontanarsi dalla ‘sua’ Napoli che amava immensamente e dalla quale era sinceramente riamato.
Il nostro sito ha costruito una mappa letteraria di Napoli. Secondo te quale luogo di Napoli oggi dimenticato o magari proprio scomparso in seguito al Risanamento rivive nelle opere di Mastriani e quindi ci consigli di inserire nella prossima mappa?
Molti dei suoi romanzi si svolsero tra i quartieri spagnoli, Montecalvario, Porta Capuana, Via Foria, etc. Se dovessi indicarne uno da inserire in una Mappa, direi che il quartiere Montecalvario sia il più rappresentativo.
Quale romanzo di Francesco Mastriani preferisci e ritieni più in generale la sua visione del mondo ancora attuale?
In molti suoi romanzi il Mastriani-verista racconta i mali endemici e mai risolti della Napoli ottocentesca. Egli è stato un anticipatore di diversi generi letterari, ma anche un assertore della perenne condizione precaria di Napoli e dei napoletani. La realtà di oggi, paradossalmente, ripropone quella di ieri ed i problemi restano sempre irrisolti sebbene la società ed il progresso sembrano non voler migliorare. I libri di maggior risalto sotto questo aspetto, sono senza dubbio alcuno ‘I Vermi’ ed ‘I Misteri di Napoli’.
Una cosa che colpisce chiunque è la grande quantità di romanzi scritti da Mastriani, addirittura ci sono ancora più di venti opere che attendono di essere raccolte in un libro per la prima volta. Francesco Mastriani è sorprendentemente ancora da scoprire…
A centotrenta anni dalla sua scomparsa vi sono ancora circa venti romanzi inediti. E da considerare che Mastriani ha prodotto circa 900 lavori letterari, tra i quali 250 novelle, 40 commedie farse e drammi, 49 poesie, 150 tra discorsi funebri ed accademici e 105 romanzi. Grazie all’opera, prima di Luigi, poi di Emilio e Rosario Mastriani, si è riusciti ad intercettarli tutti. Gli accennati diretti discendenti si stanno prodigando affinché siamo pubblicati tutti. Grazie all’opera di Guida-Editori si sta procedendo alla pubblicazione di tutti gli inediti.
La sua amata Napoli oggi lo ricorda poco e male. In questo ciclo di iniziative per celebrare Francesco Mastriani l’attuale Amministrazione comunale vi è stata vicina?
Sebbene reiterati articoli apparsi su varie testate giornalistiche, innumerevoli tentativi di contattare le Istituzioni e l’Amministrazione comunale per renderla partecipe delle varie manifestazioni indette per riportare alla luce la figura e le opere di un grande romanziere figlio della nostra terra, non vi è stato mai alcun riscontro alle nostre iniziative e richieste di collaborazioni. L’assenza del Comune di Napoli è spiegabile solo con una evidente gravissima disattenzione del patrimonio culturale prodotto dai nostri concittadini figli della nostra terra.
Vincenzo D’Amico
22 novembre 2019
https://www.identitainsorgenti.com/anniversari-mastriani-celebrato-a-200-anni-dalla-nascita-il-nipote-emilio-comune-assente-lo-ha-dimenticato/