I finalisti del premio “Fiuggi-Storia” Lazio meridionale 2019: la premiazione a Fiuggi sabato 22 settembre alla presenza di tutti gli autori finalisti
16 settembre 2018
Il comitato dei lettori del Premio FiuggiStoria-Lazio Meridionale, presieduto da Luciana Ascarelli ed Antimo Della Valle e riunitosi nei giorni scorsi nella sede di rappresentanza della Fondazione Levi Pelloni di Via Vittoria a Roma, ha annunciato i finalisti della nona edizione del Premio voluto dallo storico Piero Melograni e patrocinato dal Comune di Fiuggi. La premiazione verrà celebrata sabato 22 settembre (ore 10,30) presso la Sala Consiliare della città termale.
Gli autori finalisti:GIULIO ALFIERI: Questo piatto di grano (Atlantide), CARLO ZANCHETTA: Terra pontina Podere 599 (Atlantide), MARIO LEONE: Altiero Spinelli: La mia solita fierezza (Atlantide), ERASMO DI VITO e FRANCESCO DI GIORGIO: Gli internati militari nella provincia di Frosinone, ALESSANDRO PUCCI: Maenza e la rivolta del 1911 (Atlantide), VITTORIO CORESTA (a cura): L’eccidio (Atlantide), MARIA SCERRATO: La guerra delle due lune (D’Amico Editore), SERGIO ZERUNIAN: Dolcissimo amore dagli occhi grandi (Atlantide), GIOVANNI BONOMO e PINO LEO: Portando ognuno la sua pietra al cantiere, ANTONIO SCARSELLA: Fantasmi a Latina (Sintagma), MARCO NOCELLA: I ragazzi del ’99 (Atlantide), CLAUDIO VETTESE: Eroi inconsapevoli, ERASMO DI VITO: I soldati di Coreno Ausonio nei campi di internamento di Hitler, FRANCESCO DI GIORGIO: Gli uomini dalla storia: Achille Spatuzzi, le grandi epidemie malariche (1821-18291-879) nella Valle del Liri e l’avvio del progetto di risanamento.
Il primo riconoscimento al mio romanzo “La guerra delle due lune” è arrivato dal Premio Fiuggi Storia Lazio Meridionale, nel quale sono stata in finale.
Maria Scerrato ci riprova con “La guerra delle due Lune”
— Venerdì 28 settembre 2018
Così come in “Fiori di ginestra” il nuovo libro di Maria Scerrato è il risultato di studi storici puntuali e approfonditi. C’è tuttavia un salto di qualità ulteriore perchè “La guerra delle due lune” è un vero e proprio romanzo storico, con tutti i crismi del genere complesso e difficile. Tali complicazioni vengono brillantemente superate dall’autrice con uno stile e una struttura che ricordano l’Umberto Eco del “Cimitero di Praga” e i libri della signora del romanzo storico Dorothy Dunnett. La protagonista Marinette si inserisce mirabilmente negli anni bui di quella che molti storici chiamano la prima guerra civile italiana. In quel contesto dove non fu difficile etichettare la ribellione di contadini, borbonici e clericali come brigantaggio e scatenare, sotto il nome di lotta al banditismo, un durissimo conflitto militare, in cui il nascente Regno d’Italia giunse a impiegare quasi la metà dell’esercito, a radere al suolo interi paesi e a instaurare la dittatura militare, in una guerra civile, appunto, con più vittime di quella del 1943-45. Nel romanzo, dalla scrittura brillante e ricco di un’avvincente documentazione, Maria Scerrato rilegge la vicenda del brigantaggio aggiungendo un nuovo tassello atto a liberare i fatti dai troppi luoghi comuni della storiografia ufficiale post risorgimentale (come la pretesa arretratezza e miseria del Regno delle due Sicilie al momento della caduta) e per evidenziare invece le conseguenze, purtroppo ancora attualissime, della scelta di affrontare la “questione meridionale” quasi esclusivamente in termini di annessione, tassazione, leva obbligatoria e repressione militare. Il Sud è stato trattato come una colonia da educare e sfruttare, senza mai cercare di capire davvero chi fosse “l’altro” italiano e senza dargli ciò che gli occorreva: lavoro, terra, infrastrutture, una borghesia imprenditoriale, un’economia moderna. Così, le incomprensioni fra le due Italie si sono perpetuate fino ai nostri giorni. In tale contesto si incentra anche il saggio storico di Fernando Riccardi che chiude il volume: le vicende analizzate dove nel romanzo si muove Marinette tra situazioni e personaggi accaduti e esistiti davvero, tra le battaglie a Gaeta e a Bauco in cui scorrono fiumi di sangue che la Scerrato dipinge come Goya, facendoci sentire persino l’odore del sangue. Marinette che si traveste da uomo come una Giovanna d’Arco dell’800, unico personaggio inventato, dicevo, in una narrazione dove accade di tutto, fino ad arrivare a pensare che sia lei il più vero di tutti gli attori e assomigli moltissimo ad altri che sono ancora tra noi.
Redazione L’Inchiesta Quotidiano
Scerrato e Riccardi si aggiudicano la IV edizione del Premio Letterario Nazionale “Raccontami la Storia”
— Giovedì 20 settembre 2018
Ancora un prestigioso riconoscimento per gli scrittori della nostra fin troppo bistrattata provincia, a dimostrazione che il fermento culturale, inteso a tutto tondo, alberga anche nelle nostre derelitte latitudini. La scorsa settimana Maria Scerrato, già assurta agli onori delle cronache per il suo fortunato libro sul brigantaggio del periodo postunitario visto dal versante femminile, e Fernando Riccardi, giornalista e saggista, con tante interessanti pubblicazioni in bacheca che spaziano dagli eventi del 1799 fino a quelli della seconda guerra mondiale, si sono aggiudicati alla grande la quarta edizione del Premio Letterario Nazionale “Raccontami la Storia”, organizzato nel comune di Rocca San Giovanni, grazioso paesino in provincia di Chieti, adagiato su di una modesta altura che domina il meraviglioso Golfo dei Trabocchi, meta pressochè continua di turisti attratti dalla bellezza del mare e da un panorama da togliare il fiato anche al più navigato dei visitatori. Il premio si deve all’impegno impagabile dell’associazione culturale “Ericle D’Antonio” che, in collaborazione con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Enzo Di Rito, dalla Biblioteca comunale “Arturo Colizzi” e dalla Pro Loco, ogni anno richiamano in quest’angolo ameno d’Abruzzo un nutrito stuolo di scrittori provenienti da ogni parte d’Italia. La giuria, presieduta dalla inflessibile dott.ssa Marta Tridente, dopo attenta analisi e valutazione delle opere librarie iscritte al concorso, ha provveduto a stilare la classifica per ognuna delle sezioni contemplate nel bando: romanzo storico edito, racconto storico inedito, biografia storica edita e saggio storico edito. Tra i racconti storici inediti il primo posto è andato alla scrittrice alatrense Maria Scerrato, non nuova a performances di tal guisa, che ha sbaragliato il campo raccontando la tragica vicenda di Angela Romano, una bambina di soli 9 anni di Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, che nel gennaio del 1862 fu messa al muro e fucilata dai soldati piemontesi, ormai italiani, perché considerata fiancheggiatrice dei briganti. Una pagina tanto drammatica quanto poco conosciuta della nostra storia.Tra i saggi storici, invece, la vittoria è andata a Fernando Riccardi, che ha presentato il libro “Klitsche de la Grange. Un colonnello prussiano contro la rivoluzione italiana” (D’Amico editore 2017), nel quale si tratteggia la biografia di un valoroso ufficiale, poco considerato dalla vulgata storiografica dominante, che nei convulsi momenti che caratterizzarono il processo di unificazione della Penisola, non ebbe esitazione alcuna a combattere militando nella “parte sbagliata” ossia contro Garibaldi, Vittorio Emanuele II e la “rivoluzione italiana”. E così, in quel di Rocca San Giovanni, è maturato un risultato prestigioso che è andato ben oltre le più rosee aspettative. Complimenti vivissimi ai nostri due valenti scrittori che contribuiscono, con le loro opere, a tenere alto il vessillo della cultura provinciale che non è poi così depressa come qualcuno ritiene.
Redazione L’Inchiesta Quotidiano
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