CONTROSTORIE di
Gigi Di Fiore Venerdì 31 Gennaio 2020
L’assedio di Gaeta, Fenestrelle e brigantaggio, il sito dei Carabinieri aggiorna i suoi giudizi
L’interpretazione di dati, documenti, testimonianze, libri e giornali è elemento distintivo dello scrivere di storia. E fa la differenza con la cronaca, la pura erudizione e l’aneddotica. Lo sosteneva, a ragione, Benedetto Croce nei suoi lavori sulla storiografia.
Su uno stesso spartito, l’intrerpretazione può avere innumerevoli varianti. Adattamenti, nuovi arrangiamenti, tonalità differenti. Nella diversità, l’importante sarebbe conservare sempre lo spirito e il significato profondo che al suo spartito voleva dare l’autore, così come nella storia la credibilità nell’interpretazione si conquista con la varietà delle fonti, la loro valutazione, il loro inserimento nel contesto dell’epoca, la conoscenza di precedenti interpretazioni da rispettare. E’ la famosa onestà intellettuale, anche dello storico, di cui tanti si riempiono la bocca, ma non tutti sono rispettosi per ansia di originalità, difesa di rendite culturali, interessi politici o di altro tipo.
Mi scuso per la lunga premessa, che è anche breve sintesi delle mie convinzioni sulla storiografia e sul mestiere dello storico. Ma le riflessioni sono scaturite dalla lettura, quasi per caso, dello scritto pubblicato sul sito Internet del ministero della Difesa che si occupa della storia dell’Arma dei carabinieri. Una positiva sorpresa, che riguarda l’interpretazione di alcune vicende del 1861, l’anno clou del nostro Risorgimento e dell’unificazione italiana.
Assedio di Gaeta, brigantaggio, Fenestrelle sono gli argomenti presi in esame, con efficace sintesi, nel testo. E vengono riviste alcune interpretazioni “sedute” del passato, prive di ulteriori approfondimenti. Così, il brigantaggio viene ora definito “prima grande rivolta armata” e, riprendendo i dati riportati dalla relazione della commissione parlamentare per il brigantaggio, approssimati per difetto, sono citate le cifre dei morti nelle “bande brigantesche”: 5212 uccisi in combattimento o fucilati; oltre 5000 arrestati.
Onestà intellettuale, appunto, dall’Arma dei Carabinieri che fu impegnata nella repressione del brigantaggio ed ebbe decine di morti nei combattimenti. Un’onestà di analisi critica che viene confermata dalla frase successiva: “La questione dell’insorgenza è stata sempre tenuta nell’ombra dalla storiografia risorgimentale. Nascoste o sottovalutate le gravi colpe dell’invasore piemontese”. I termini contano: “invasore” piemontese con le sue colpe, omissioni della storiografia risorgimentale.
Nell’assedio di Gaeta, “i soldati borbonici si comportarono da eroi” ma, “anziché avere l’onore delle armi, furono inviati nei campi di concentramento di Fenestrelle e San Maurizio Canavese”. A nessuno sfugge l’importanza di questo testo, perchè rivede giudizi aprioristici e chiusure – e lo fa in un sito Internet istituzionale – del passato. La storia è sempre revisione delle revisione, perchè è ridiscussione con occhi aggiornati di continuo, sulla scia di nuovi studi e riletture approfondite di documenti vecchi e nuovi, diceva qualcuno. E aveva ragione.
Insorgeranno i critici delle interpretazioni pubblicate sul sito dei Carabinieri, grideranno alla lesa maestà e alla verità solo da loro scoperta e detenuta. Purtroppo, l’uso della storia negli ultimi tempi è sempre strumentale e funzionale a qualcuno, anche nelle comunità accademiche cui Croce non volle mai appartenere per scelta. Neanche Franco Molfese, il più importante studioso del brigantaggio post-unitario degli ultimi 70 anni, era un accademico. Ma questo è un altro discorso.
Va invece guardata con favore la nuova sensibilità e la volontà di capire a 360 gradi la nostra storia, dimostrata dall’Arma dei Carabinieri. Lo spartito è lì, ma ha bisogno sempre di approfondimenti, letture accurate e visioni multidisciplinari per essere ben compreso a distanza di tempo.
E, per chi voglia leggere direttamente il testo, il link (sperando che a nessuno venga voglia di rimuoverlo o modificarne il contenuto) è:
http://www.carabinieri.it/arma/ieri/storia/cc-nel-900-italiano/fascicolo-2/l%27alba-del-secolo—parte-1-1861-1900-pag-2?fbclid=IwAR3VFwNFz3YnFXRVMsFDefBkYWms2BPxUc3b202x1vS-o-sXOf1WUIpiOKM
Ultimo aggiornamento: 19:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA