L’assedio di Gaeta del 1806

Giuseppe Bonaparte e l’assedio di Gaeta del 1806

La presa di Gaeta da parte dei napoleonici è raccontata da Giuseppe Bonaparte, proclamato nuovo re di Napoli, in una corrispondenza del 25 luglio del 1806 diretta a suo fratello Napoleone.

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Il Sig. Maresciallo Massena, avendo sotto i suoi ordini il Generale di divisione Gardenne e 6,000 uomini di truppe, cominciò realmente l’assedio nel primo di Luglio,

Si erano radunati per armar le batterie di assedio e quelle della costa 140 bocche da fuoco, di cui 27 mortai, 80,000 proiettili e 500,000 litri di polvere. Per ottenere tali mezzi d’attacco bisognò nullameno che il concorso e l’accordo il più perfetto tra i generali Dulauloy e Campredon, comandante l’artiglieria ed il genio, e l’ardore e la costanza delle truppe a perfezionare i lavori e l’armamento delle batterie sotto un fuoco, a cui non si era ancora risposto una sola volta. Questo fuoco era così sostenuto, che si è calcolato, prima che le nostre batterie sieno state smascherate, il nemico avesse tirato più di 60,000 colpi: questo silenzio assoluto da nostra parte, questa costanza veramente ammirablile ingannarono il nemico, che non suppose, nè la forza dei nostri mezzi, nè la ultimazione dei nostri lavori. Sua Maestà, che, durante l’armamento delle batterie, aveva visitato tutti i lavori nel più minuto dettaglio, diede egli stesso, il 7 Luglio, a tre ore del mattino, l’ordine al maresciallo Massena, di segnalare a tutte le batterie, doversi aprire li fuoco in un sol tempo. Le opere della Piazza erano disposte in guisa di non poter essere prese d’infilata in verun punto; il nostro fuoco diretto e quello dei mortai furono così bene indirizzati, che fin dal primo giorno, quello del nemico rimase spento in diversi punti. Il dì seguente però lo riprese nuovamente, e con ostinazione lo sostenne, anche quando le due breccie incominciavano a divenire praticabili.

Il Sig. Maresciallo Massena, che aveva di già fatta intimare la resa della Piazza, senza aver potuto vincere l’ostinazione del nemico, fece, il 18 Luglio, disporre ogni cosa per dare l’assalto; i generali Donzelot e Valentin avevano già disposte le loro colonne d’attacco; quella di dritta sotto gli ordini del Generale Valentin era diretta sul bastione detto della Breccia, e quella di sinistra, sotto gli ordini del Generale Donzelot, era diretta sulla parte del corpo della piazza detta, la Cittadella. Al momento di essere superato, il medesimo giorno, 18 Luglio, alle ore 4 pomeridiane, gli assediati innalzarono la bandiera sopra la breccia, mostrando voler capitolare. Le truppe francesi entrarono nella Piazza il giorno 19, alle ore 5 del mattino. La presa di Gaeta è, per l’armata francese, un memorabile trofeo; si può dire che le truppe si sono ricoperte di gloria, perchè hanno trionfato dei più grandi ostacoli: l’artiglieria francese vi ha sostenuta la sua antica riputazione; l’artiglieria Napolitana, che in altri tempi fu formata dai generali francesi, ha meritata di combattere a fronte dei suoi maestri. È giusto ripetere che l’arditezza, l’intelligenza e la perfezione dei lavori del genio, sono stati, per tutti i militari presenti a questa operazione, e saranno per l’avvenire, un oggetto di studio e di perfezione. La bella difesa degli assediati non ha servito che a mettere di nuovo nella più onorevole evidenza, i talenti del Sig. Maresciallo Massena.

Fonte foto: dalla rete

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