Iraq, ridotto in macerie il monastero più antico
Ha resistito per 1.400 anni. Ora la furia iconoclasta del jihad si è abbattuta su Sant’Elia
Lucio Di Marzo – Mer, 20/01/2016
Un altro tassello nel mosaico di devastazioni compiute dal sedicente Stato islamico tra l’Iraq e la Siria.
A cadere sotto i colpi del jihad questa volta è stato il monastero di Sant’Elia, non molto lontano da quella Mosul che da più di un anno è stretta nella morsa dei terroristi.
Dair Mar Elias, questo il suo nome in arabo, aveva 1.400 anni. Ha resistito fino ad oggi, ma non ha potuto niente contro la furia iconoclasta scatenata dagli uomini di Abu Bakr al-Baghdadi. Dopo Palmira, dopo gli altri monasteri e le moschee sciite e sufi fatte esplodere, un ennesimo scempio.
Intanto 270 dei 400 civili presi in ostaggio pochi giorni fa da uomini dell’Isis sarebbero stati liberati nella zona di Deir Ezzor, in Siria, dove 300 persone, in maggioranza civili, sarebbero stati uccisi in una mattanza senza senso. Le ragioni per cui i sequestrati sono stati lasciati andare non sono al momento chiare.