Incontro di Gigi Di Fiore con gli alunni dell’istituto d’istruzione superiore Telesi@

gigi3Incontro di Gigi Di Fiore con gli alunni dell’istituto d’istruzione superiore Telesi@

Alle ore 10:00 del 15 gennaio 2016, nella “Sala Goccioloni” delle Terme di Telese, gli studenti dell’Istituto di Scuola Superiore “Telesi@” hanno intervistato Gigi Di Fiore, giornalista e scrittore.
Ad introdurre l’incontro, organizzato dalla prof.ssa Rossella Carlo, è stata una band formata da studenti del Telesi@ che ha suonato e cantato l’intero brano “Brigante se more”, il noto pezzo musicale di Eugenio Bennato e Carlo D’Angiò che fece da colonna sonora allo sceneggiato televisivo “L’eredità della Priora”, tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Alianello ed andato in onda nel 1980.
Dopo il saluto della preside del Telesi@, i ragazzi dell’Istituto hanno preso la parola ponendo a Gigi Di Fiore delle domande preparate con accortezza, ben calibrate, che hanno permesso di conoscere a tutto tondo l’attività ed anche il pensiero del giornalista e scrittore.
Si è parlato di Risorgimento e dei temi tanto cari all’autore ma le domande dei ragazzi hanno scandagliato più a fondo la sua attività. Hanno infatti voluto approfondire i temi legati alla nascita dell’organizzazione criminale ramificata in Campania, conosciuta come “camorra”, a cui Di Fiore ha dedicato diverse pubblicazioni e numerosissimi articoli. Hanno così potuto apprendere che essa si diede una struttura nell’ ‘800. Esisteva come oraganizzazione malavitosa che vessava persone appartenenti agli strati sociali più umili. Fu solo nel 1860, grazie all’accordo con Liborio Romano per permettere il passaggio di consegne tra Borbonici e Garibaldini senza sommovimenti nella capitale del Regno delle Due Sicilie, che la camorra assurse al rango di interlocutore delle istituzioni.

In qualche modo non è più stata estranea ad esse. Per questo motivo – secondo Gigi Di Fiore – non si è mai riusciti a debellarla, come invece è accaduto col brigantaggio col terrorismo degli anni ’70-’80 del secolo scorso.
Gli studenti hanno anche chiesto a Di Fiore cosa trovasse di particolare nella gente del Sannio e Di Fiore ha espresso la sua ammirazione per la tenacia delle nostre popolazioni, come quella dimostrata all’indomani dell’alluvione dell’autunno scorso, quando la gente del Sannio si è rimboccata le maniche e si è data da fare per ricominciare, senza aspettare che qualcuno l’aiutasse e senza piangersi addosso. Ha in qualche modo collegato il carattere caparbio della nostra gente alla condizione di relativo isolamento nel quale il Sannio storicamente si trova, lontano dai centri in cui si realizzavano contatti con il resto del mondo.
Lo scrittore e giornalista ha ribadito la sua vicinanza al nostro territorio, soprattutto al paese di Pontelandolfo dove viene accolto sempre con molto calore.
L’incontro è stato chiuso da una esibizione di quattro studentesse che, a piedi nudi, hanno ballato danze tradizionali sulle note di una “pizzica” suonata dalla band che aveva aperto l’incontro.

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