Il premio Strega, un invito alla lettura

Il premio Strega, un invito alla lettura.

Tra i dodici libri candidati alla vittoria finale del premio Strega, c’è di tutto. Autori di ogni sorta si sono incontrati sul palcoscenico del teatro San Marco di Benevento per presentare le proprie opere; il ventaglio di possibilità apertosi al lettore è dunque decisamente ampio, un elenco di dodici libri che ha la potenzialità di soddisfare i gusti più disparati. Questo aspetto, questa offerta così variegata, mi ha da subito colpito, mi è sembrato un invito alla lettura, un invito alla cultura, un invito al miglioramento. Che l’Italia non attraversi uno dei periodi più floridi della sua esistenza è cosa certa, e che nei periodi bui l’animo dell’uomo si incattivisca è cosa storicamente accertata. Ma proprio quando l’istinto si incattivisce, quando i bisogni ci fanno diventare più vili di quel crediamo di poter essere, bisognerebbe abbandonare la nostra parte istintiva e agganciarci in maniera salda al nostro raziocinio, al nostro intelletto, alla nostra cultura. Basterebbe aprire qualsivoglia libro di storia per ripercorrere la storia dei nostri migranti, o la storia della lunga lotta che ci ha portato alla democrazia, delle battaglie femministe o di quelle per il diritto alla libertà di parola. Non parlo di cultura libresca in senso stretto, di semplice erudizione, non parlo del mero desiderio di accumulare enciclopedicamente il sapere; parlo di quella cultura, anche ma non solo libresca, che può allargare i nostri orizzonti, moltiplicare le nostre esperienze, sdoppiare la nostra persona, migliorare il nostro intelletto. Che tu scelga di leggere la graphic novel di Zerocalcare o il romanzo del viandante del poliedrico Capossela, ciò che imparerai non è la singola storia che andrai a leggere. Imparerai a cambiare prospettiva e punto di vista, a scontrarti con te stesso, imparerai che in te possono trovare radici idee affatto differenti e contrastanti, imparerai a conviverci, a vivere col dubbio, a non dare nessuna conoscenza per scontata o per immutabile. Nel minuscolo potrai trovare il gigantesco, nella storia degli emigranti italiani quella di un ragazzo sbarcato a Lampedusa per scappare dalla guerra. Troverai nella storia del terremotato irpino o aquilano quella di un ragazzo del Nepal, nella storia di una donna che combatte contro il femminicidio quella di una suffragette che metteva a rischio la sua vita per il diritto al voto.
Sì, il premio Strega è un invito alla lettura che migliora la vita. Uno dei romanzi finalisti ha come protagonista Dante, ma non nelle vesti di sommo poeta, di scrittore per eccellenza, di uomo dall’intelletto superiore; Dante nelle vesti di Dante Alighieri, di uomo, di persona umana cui è concesso l’errore. Noi, comuni mortali, possiamo provare a vivere nelle vesti di colui che attraversa, grazie alla sua arte, secoli di storia; noi possiamo vivere un’altra vita, attraverso un libro. Possiamo, come dicevo prima, cambiare la nostra prospettiva, annullare tutte le lezioni impartiteci sulla divina Commedia, su Beatrice e sulla donna-angelo per provare a vivere in maniera nuova la nascita di alcuni dei più importanti capolavori della nostra letteratura. Noi possiamo essere Dante, possiamo essere Arturo che vive solo sull’isola, possiamo stare dalla parte della signora Ponza o del signor Flora, noi con un libro in mano possiamo essere anche l’assassino dell’Oriente Express. In che maniera potrebbe arricchirci tutto questo? Probabilmente in una maniera non tangibile; si tratterebbe di un tipo di ricchezza di cui abbiamo dimenticato il piacere, una ricchezza che riempie l’animo, che ti fa pensare in maniera migliore, e di conseguenza agire in maniera migliore. Un libro può aiutarti a metterti in discussione, può spingerti alla riflessione, può farti capire che sei sulla strada giusta, o su quella sbagliata. Un libro può anche non piacerti, ma in quel non-amore certamente ti insegnerà qualcosa di te stesso e del mondo in cui vivi. E questa conoscenza che a primo impatto potrà sembrarti inutile, inutilizzabile, è in realtà l’unica ricchezza capace di migliorare il mondo, l’unica ricchezza che può aiutarci a non far parte di quella schiera – purtroppo folta – di persone che hanno dimenticato il loro status di esseri pensanti, di esseri capaci di sfruttare anche il loro diritto alla protesta, in maniera pacifica. I libri, la cultura in generale, allenano la nostra mente, allargano i nostri orizzonti, ci abituano alla normalità della diversità. Leggere un libro, prima ancora che per conoscere un argomento, prima ancora che per aumentare la nostra conoscenza, prima ancora che per imparare a leggere o a scrivere, leggere un libro per imparare prima di ogni altra cosa a pensare, questa è l’idea che mi sono fatta. E la cerimonia di presentazione dei dodici libri finalisti del premio Strega, della cosiddetta Dozzina, con la massiccia partecipazione di giovani, mi ha regalato un po’ di fiducia non nel futuro, ma nel presente. In un presente fatto di pensieri più nobili che siano alla base di azioni migliori.
Anastasia Griffini

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