Il Pinocchio (mal)visto dal Gatto e la Volpe

Dal 2 al 5 aprile 2106 è andato in scena al Teatro Massimo di Palermo Il Pinocchio (mal)visto dal Gatto e la Volpe, l’Opera scritta da Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti, con le musiche di Lucio Gregoretti e la regia del Collettivo Shorovsky.
Camilleri e Gregoretti hanno interpretato, in video, rispettivamente la Volpe e il Gatto.
Il testo, corredato da illustrazioni, sarà pubblicato come libretto d’opera da Giunti.
Lo spettacolo, coprodotto della Fondazione Teatro Massimo, dal Teatro Bellini di Catania e dall’Orchestra Sinfonica della Rai, è stato ripreso dalle telecamere di Rai 5. Possibili repliche future a Catania e Torino.

ilpinocchiomalvisto_locTesto di Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti
Musica di Lucio Gregoretti
Regia Collettivo Shorovsky
(Valentina Farinaccio, Duccio Pasqua, Filippo Trentalance, Vanni Trentalance)
Supervisione di Francesco Prisco
Scene e costumi di Alessandra Traina

Con la partecipazione in video di Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti

PERSONAGGI E INTERPRETI
Il Professor Ugo Gatto Ugo Gregoretti
Il Dottor Andrea Volpe Andrea Camilleri
Pinocchio Veronica Di Salvo / Aurora Marchese
Il Presidente Orango Francesco Pittari
Avvocato accusa Italo Proferisce
Avvocato difesa Nati Katai
Il Dottor Corvo, Il pescatore verde, Melampo, Il serpentone Giuseppe Esposito
Il Dottor Civetta, Fata turchina, La Faina, La Lumaca Alice Sunseri
Il Dottor Grillo, Alidoro Andrea Schifaudo

e con la partecipazione di Piotta (Tommaso Zanello) (Pinocchio)

 

Orchestra e Coro del Teatro Massimo
Direttore Michele De Luca
Maestro del Coro Piero Monti

Nuova commissione della Fondazione Teatro Massimo
Coproduzione della Fondazione Teatro Massimo, del Teatro Bellini di Catania e dell’Orchestra Sinfonica della Rai.

Il testo, corredato da illustrazioni, sarà pubblicato come “libretto d’opera” da Giunti.

Prima rappresentazione: Palermo, Teatro Massimo, 2-5 aprile 2016.
Lo spettacolo è stato ripreso da Rai 5.

Possibili future repliche a Catania e Torino.


“Buongiorno, siamo il Gatto e la Volpe e abbiamo informazioni incredibili su Pinocchio e i suoi compari Grillo e Fatina, cose incredibili, cose inenarrabili….”
Così inizia il Pinocchio raccontato da due terribili e misere figure quali il Gatto e la Volpe (alias Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti).

Stanchi della cattiva reputazione a cui sono stati condannati da Carlo Collodi, il Gatto e la Volpe chiedono che, attraverso un processo, la loro posizione nella favola di Pinocchio sia riabilitata. Da questo spunto nasce Pinocchio (mal)visto dal gatto e la volpe, l’opera multimediale per ragazzi scritta e interpretata da Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti, nei panni della Volpe e del Gatto, che si propone di cercare un punto di vista insolito sulle vicende narrate nella favola di Pinocchio.
Ambientata in un’aula di tribunale popolata di animali, la messa in scena si compone dell’interazione continua tra il palco e un grande schermo da cui si affacciano il Gatto Gregoretti e la Volpe Camilleri che cercano di convincere i presenti della propria buona fede. Con l’utilizzo di animazioni digitali e il riferimento a elementi contemporanei, lo spettacolo ripercorre alcuni momenti salienti della fiaba di Collodi. In una narrazione che mantiene il tratto surreale del racconto originale, la tensione dell’opera è alimentata dalla possibilità che la ricostruzione dei fatti proposta dal Gatto e dalla Volpe sia verosimile.
Sulla scena, un’aula di tribunale che ospita il processo: un giudice Orango e due avvocati animano il racconto chiamando a testimoniare alcuni degli animali presenti nel libro. Si susseguono le testimonianze dei protagonisti fino all’entrata in scena di un Pinocchio decisamente inedito: a vestire i panni del burattino è il musicista romano Piotta che, a tempo di rap, racconta la sua esuberante versione dei fatti.
Sullo schermo, la presenza di Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti fa da contrappunto all’azione scenica, talvolta assecondandola, talvolta disturbandola. Con elementi di animazione grafica vengono evocati aneddoti tratti dalla favola e costruiti ambienti e suggestioni in cui agiscono il Gatto e la Volpe.
In questa continua dialettica fra palco e schermo, finzione e realtà, verità e bugia, prende vita un crescendo allegro e visionario destinato a culminare in un rocambolesco finale a sorpresa.

1 teatro
Foto Teatro Massimo

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Foto Camilleri Fans Club

Piotta torna a teatro, questa volta un ‘Pinocchio rap’ per Camilleri
‘Il Pinocchio (mal)visto dal gatto e la volpe’, questo il titolo dell’opera teatrale di Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti che andrà in scena al teatro Massimo di Palermo dal 2 al 5 aprile, per poi proseguire in autunno.
Il musicista romano irromperà sul palco nelle vesti del leggendario personaggio ideato da Collodi con un brano rap inedito dal titolo “Bla Bla Bla”. Lo spettacolo vuole trasformare lo storico romanzo attualizzandolo ad oggi, anche grazie all’apporto del linguaggio moderno della musica rap e all’uso di social network e supporti multimediali. Andrea Camilleri (la Volpe) e Ugo Gregoretti (il Gatto) compariranno infatti in scena attraverso lo schermo di un grande video.
Non un battesimo a teatro per Tommaso Zanello in arte Piotta, che già nel 2014 aveva intrapreso un tour teatrale assieme all’ex giudice di Mani Pulite Gherardo Colombo, dal titolo “Freedom! Imparare la libertà”, lo spettacolo, in quel caso, era dedicato alla Costituzione italiana.
(Radio Web Italia, 31/3/2016)


 

Pinocchio riletto da due vecchi marpioni
Claudia Arletti – foto di Nicole Rivellino (Il Venerdì di Repubblica, 15/1/2016)

3 due marpioni

Roma. Andrea Camilleri come non l’avete visto mai è un volpone vendicativo e rosso di pelo che chiede giustizia, ma questa volta non ci sono intrepidi sbirri in circolazione a parlare l’argot italosiculo dei libri Sellerio. Questo infatti è un autentico, italianissimo Pinocchio, tutto in rima baciata e cantata. Anzi, per la precisione è Pinocchio (mal) visto dal gatto e la volpe, «opera lirica multimediale per ragazzi» voluta e prodotta dal Teatro Massimo di Palermo e realizzata e interpretata da Andrea Camilleri e Ugo Gregoretti, scrittori entrambi e amici di vecchia data.
Per Camilleri si tratta di un ritorno alle origini, all’amore di gioventù per il teatro. Quando Oscar Pizzo, direttore artistico del Massimo, gli ha proposto di portare in scena un Pinocchio riveduto e corretto, lui ha accettato subito «e in una settimana aveva già scritto una prima introduzione»: con Gregoretti, Camilleri ha preso Collodi e l’ha letto mille volte; insieme hanno ascoltato e riascoltato l’audiolibro, prendendo appunti e ridacchiando delle loro stesse trovate – hanno anche scoperto che nel testo di Collodi, tra una pagina e l’altra, sono forse citati un centinaio di animali, dal Grillo parlante alla lumaca.
Infine, ecco la loro opera – musicata da Lucio Gregoretti, figlio di Ugo – che è di fatto un processo. Nello spettacolo che debutterà a Palermo il 3 aprile, il Gatto (Gregoretti) e la Volpe (Camilleri) esigono infatti la riabilitazione «per essere stati immortalati come due farabutti patentati». Poveri cocchi: loro, a Pinocchio, volevano solo dare una lezione «che gli insegnasse la buona educazione». E i soldi seminati per rubarli al burattino? Fu tutto un malinteso, un errore commesso in buonafede: «Decidemmo in piena coscienza di farne opera di beneficenza». Ugo Gatto: «Io comprai cento stuzzicadenti/ per cento vecchietti senza denti». E Andrea Volpe: «Duemila scarpe io diedi a un millepiedi». Sicché i due, in tribunale, pretendono che sia loro restituita la reputazione: «Vogliamo una totale revisione di tutte quelle orrende infamità che hanno leso la nostra dignità». Ecco perciò in scena due avvocati misteriosi, un gran numero di testimoni (gli animali del libro), tutti convocati per essere interrogati, e un giudice-orango assai svogliato e desideroso di chiudere in fretta il vergognoso caso (benché la lumaca si prenda il tempo necessario per arrivare in aula).

Il Gatto e la Volpe, invece, non saranno sul palcoscenico: durante lo spettacolo li si vedrà in video grazie a uno schermo gigante. La loro parte, che servirà ad assecondare l’azione scenica e talvolta a disturbarla, è stata girata a Roma, a novembre, nelle sale Nel Blu Studios del quartiere Prati, durante una mattinata bizzarra, trascorsa a provare fra stole pelose in equilibrio precario, cappelli dalle fogge stravaganti e troppe sigarette sfumacchiate al freddo, su una seggiola in cortile. Indossando un loden verde e la vistosa pelliccia che ne segnalava lo status di volpone furbacchione, Camilleri non ha battuto ciglio quando si è trattato di registrare tutto daccapo. «E va be’, qui mi sbaglio sempre, qualcuno suggerisca…» è sbottato però al terzo inciampo su un verso. E Gregoretti – che ha alle spalle una carriera di sceneggiatore, regista e attore – ha interpretato con solennità la sua parte da compagno di merende, indossando una bombetta con le orecchie feline e degli incredibili occhiali con vibrisse incorporate. A dirigerli, quattro giovani registi riuniti nel Collettivo Shorofsky (il nome dell’amabile professore di Saranno famosi), con la supervisione di Francesco Prisco che, ora, hanno anche con una nuova storia da raccontare.
Valentina Farinaccio, Duccio Pasqua e Filippo e Vanni Trentalance (fratelli), da cinque anni sono infatti i responsabili della web tv dell’Auditorium Parco della Musica di Roma; fra le altre cose, realizzano video ironici e briosi sugli artisti che passano per queste sale concerto, a molti dei quali hanno chiesto di elencare i «cinque comandamenti» per la vita e per il lavoro. Ne è nata una serie di brevi filmati (rintracciabili su YouTube), dove per esempio Nanni Moretti legge ad alta voce le sue regole esistenziali: «Primo, pagare le tasse, me l’ha insegnato mio padre, non la sinistra. Secondo, essere coerenti…».
A colpire al cuore Oscar Pizzo, però, è stato il video Fuga dalla conferenza stampa, che il Collettivo ha realizzato tempo fa per i giornalisti invitati all’Auditorium. «Quando l’ho visto» dice Pizzo, «ho pensato “questi qui hanno talento”, e in effetti fanno un lavoro fantasmagorico. Ero in cerca di qualcosa di nuovo, di fresco, capace di arrivare ai ragazzini di oggi, e loro mi sono sembrati perfetti». Per questo Pinocchio internettiano, destinato alle elementari (prodotto con la collaborazione del Teatro Bellini di Catania), il Collettivo Shorofsky porterà in scena anche i social network e i cellulari.
Quanto al personaggio del burattino, forse solo a loro poteva venire in mente di trasformarlo in un monellaccio che irrompe sul palco con skateboard e telefonino, recitando la sua parte come un rap.

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