A PROPOSITO DI MATTEO CECCHITELLA
IL MASANIELLO DI BENEVENTO
Nel 1917, in un articolo uscito nella « Rivista Storica del Sannio (Annata III. fasc, 1) col titolo « Il Capitano Cecchitella, ovvero il Masaniello di Benevento », A. De Rienzo pubblicava su questo de¬magogo alcuni appunti da lui presi dal secondo volume di un breve Diario manoscritto, che dalla Libreria dei marchesi Pedicini era passato alla pubblica Biblioteca Arcivescovile; il qual volume, aggiunge il De Rienzo, non si sa se fu poi involato, disperso o non restituito dal prestito, si che egli non potè più rivederlo.
L’articolista alla stregua di quegli appunti ci narra la storia della sollevazione popolare avvenuta in Benevento il 25 gennaio 1741. In quella città, a ragione ritenuta allora come il granaio di Napoli, a causa della sua frequentatissima dogana di cereali, il popolo, esasperato contro gli incettatori regnicoli, sordidamente ingordi e dispoteggianti e più ancora contro gli interni manutengoli dei « forestieri affamatori », dopo due giorni di ansie tremende e di veglie alle porte della città e per le piazze, si fermò a pubblico parlamento e stabilì di scegliersi un capo nella persona di Matteo di Caterina, soprannominato Cecchetella, garzone di molino, più degli altri ardimentoso e fiero. Questi dichiarato Capitano, con l’assistenza di un altro coraggioso, tal Francesco Perone, condusse i ribelli, ed al forno di un certo Fierro si ricorse persino al rogo, e si sarebbe sacrificata addirittura la vittima senza l’intervento di Monsignor Manfredi, allora Vicario Apostolico, il quale, togliendo dalle mani del Parroco di S. Marco il SS. Sacramento, … CONTINUA sulla pagina di Storia :
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