Il Maggiore Pietro Fumel

PROCLAMA DEL COLONNELLO PIETRO FUMEL 1862

545814_395919683774199_942574033_nIl colonnello Pietro Fumel (1801-1866), già noto in Calabria per aver represso dei moti nel 1860,operò con spietatezza fucilando spesso senza processo i briganti o semplici civili sospetti. Per ricattare i briganti faceva rinchiudere in carcere i parenti più stretti dei briganti, senza distinzione di sesso ed età. Inoltre per evitare che le popolazioni locali sostenessero materialmente i briganti fece concentrare greggi ed armenti in campi recintati. Il 18 aprile 1863 il deputato calabrese Luigi Miceli denunciò al Parlamento i comportamenti del Fumel.

Il 12 febbraio emanò un bando da Cirò: «Io sottoscritto, avendo avuto la missione di distruggere il brigantaggio, prometto una ricompensa di cento franchi per ogni brigante, vivo o morto, che mi sarà portato. Questa ricompensa sarà data ad ogni brigante che ucciderà un suo camerata ; gli sarà inoltre risparmiata la vita. Coloro che in onta degli ordini, dessero rifugio o qualunque altro mezzo di sussistenza o di aiuto ai briganti, o vedendoli o conoscendo il luogo ove si trovano nascosti, non ne informassero le truppe e la civile e militare autorità, verranno immediatamente fucilati … Tutte le capanne di campagna che non sono abitate dovranno essere, nello spazio di tre giorni, scoperchiate e i loro ingressi murati … È proibito di trasportare pane o altra specie di provvigione oltre le abitazioni dei Comuni, e chiunque disubbidirà a questo ordine sarà considerato come complice dei briganti.»

 


 

LETTERA DEL 1862 DEL MAGGIORE PIETRO FUMEL PROTAGONISTA DELLA LOTTA AL BRIGANTAGGIO

Al Sindaco di Luzzi

Acri, 9.62 – 10 mattina

Signore,

Incaricato dal Governo di distruggere il brigantaggio che infetta questa provincia, per ottenere questo scopo, Lei Signor Sindaco, ne converrà, mi è indispensabile servirmi di misure energiche. Le unisco pertanto un mio manifesto pregandolo farlo pubblicare e nello stesso mentre dar ordine alla Guardia Nazionale di incessantemente e di giorno e di notte di perlustrare il territorio, ma particolarmente la montagna Della Noce e Torri di Moccone, territori di Luzzi.

Ordinerà che dalle pattuglie vengano senza riserva abbruciate tutte le pagliare e visitando tutte le torri, i ritiri, ogni posto di ogni casa che servir possa di sussistenza e spieghino bene ai foresi il contenuto del manifesto e ne procurino la stretta osservanza, arrestando qualche colpevole favoriscano farlo qui tradurre.

Signore, è inutile il dirle di quanta importanza sia questo servizio e quale responsabilità pesi sulla Guardia Nazionale, e quale umiliazione pel Comune per cui la comitiva si aprisse un varco. La Provincia intera, lo stesso Governo ne terrà conto. Faccia, la prego, sentire quanto sovra ai di Lei amministrati.

In quanto a Lei non ho che a raccomandarmi al dimostrato patriottismo.

In fretta, ma colla maggiore stima la riverisco

Il Maggiore

Fumel

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