Il Club del Libro leggendo “Libere Sempre” di Marisa Ombra riflette sui nuovi fascismi
Particolarmente partecipato è stato l’incontro di lettura promosso dal Club del Libro di Pontelandolfo lo scorso 24 aprile sul libro “Libere Sempre” di Marisa Ombra, scelta non casuale nel mese della Festa della Liberazione e nell’anno del 70° anniversario del voto alle donne italiane. Per l’occasione, l’Associazione, ormai attiva da oltre un anno con l’intento di avvicinare alla lettura attraverso momenti di dialogo e confronto, ha ospitato Amerigo Ciervo, nuovo presidente dell’ANPI del Sannio, alla vigilia del consueto corteo del 25 aprile lungo Corso Garibaldi a Benevento. Il libro, scorrevole nella forma ma al contempo profondo nei contenuti, ha offerto molti spunti di riflessione, anche di grande attualità. Innanzitutto, si configura come una lucidissima testimonianza di valore storico sulla guerra partigiana, cui partecipò come staffetta la stessa Marisa, attiva nei Gruppi di Difesa della Donna, organizzazioni femminili nate nel novembre 1943 con compiti disparati di resistenza civile e armata: alcune donne nascondevano partigiani e ricercati, altre facevano ricognizioni e portavano messaggi, altre ancora imbracciavano le armi e combattevano in prima linea. L’esperienza del partigianato femminile, uno dei recenti filoni della ricerca storica, è stato un momento di libertà esaltante non solo politica ma anche esistenziale per le donne, è stata la prima tappa di un cammino lento, lungo e tortuoso verso la completa emancipazione. Per la prima volta, le donne erano libere di muoversi sul territorio e compiere azioni senza la protezione degli uomini, prendere decisioni importanti autonomamente, assumersi la responsabilità di scelte da cui dipendeva non solo la propria vita ma anche quella di altri. Fu allora che cominciarono a prendere coscienza dei propri diritti. Oggi, possiamo dire che se da un lato una Resistenza senza donne non sarebbe stata possibile, dall’altro la Resistenza ha accelerato il processo di emancipazione femminile, che condusse il 2 giugno 1946 al suffragio universale e subito dopo alla partecipazione di ventuno donne alla Costituente. La novità di questo libro rispetto ad altre memorie partigiane consiste in una narrazione costruita su un costante confronto generazionale tra i ventenni che hanno combattuto contro il nazifascismo e i ventenni di oggi, che sembrano non avere altri miti oltre all’estetica e all’apparenza. Tanti i temi toccati, al di là della lotta resistenziale: dalle inquietudini dell’età adolescenziale al problema dell’anoressia, all’involuzione della libertà delle donne dalla conquista della parità di diritti durante la Resistenza alla «schiavitù volontaria» della contemporaneità passando per la stagione del femminismo. Il messaggio fondamentale che la vicepresidente nazionale dell’ANPI (Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia) nonché fondatrice dell’UDI (Unione Donne Italiane) rivolge alle nuove generazioni è lampante, così come è stato messo in evidenza nella discussione: mai rinunciare alla libertà e alla dignità, mai. Il prossimo appuntamento con il Club del Libro di Pontelandolfo si preannuncia ricco di novità, a cominciare dall’adesione per il secondo anno consecutivo all’iniziativa di rilevanza nazionale «Il Maggio dei Libri».
Gabriele Palladino