Il banditore
Grazie al brulicare di contati sulle fitte reti multimediali, notizie di interesse pubblico, che riguardano anche le nostre piccole realtà, giungono a destinazione in tempo pressoché reale. Come nella maggior parte delle piccole comunità, fin dall’epoca medievale, esisteva a Pontelandolfo la figura del banditore. Singolare, caratteristico, estroverso artista di strada, autentico testimone vivente di quella cultura popolare tradizionale, ahimè oggi scomparsa, il banditore era colui che attraverso una pubblica grida annunciava notizie di vario genere. Il banditore percorreva le vie del paese annunciandosi con uno squillo di trombetta di rame o di ottone al quale faceva seguito il bando gridato ad alta voce. Generalmente in altre parti, l’incarico di banditore pubblico veniva conferito ad un salariato del Comune occupato nei vari servizi dell’epoca (spazzino, operaio generico, guardiano del cimitero) o dietro il riconoscimento di una piccola somma a cittadini socialmente disagiati. A Pontelandolfo, invece, si trattava di un incarico non retribuito che il Comune affidava ad una famiglia residente in un paese dove pochissimi erano i salariati e una intera popolazione versava in condizioni di disagio. Molteplici sono stati i banditori che hanno animato la vita nel borgo antico, ma quello che più di tutti ha lasciato un segno indelebile nella memoria popolare è stato sicuramente Validoro Manfredonia, personaggio stravagante che svolse con originalità e scherzosa simpatia l’impiego di banditore dagli inizi del 1940 e fino alla metà degli anni Settanta, quando il 12 giugno 1976 pose fine alle fatiche dei suoi giorni terreni. Esistevano diverse tipologie di bandi. I più importanti erano quelli delle istituzioni e si davano per alcune sere, all’imbrunire, quando la popolazione si raccoglieva in casa al termine della giornata. Qualche secondo dopo un lungo e acuto squillo di tromba, il banditore gridava: “Per ordine del signor Podestà…”, oppure: “II signor Sindaco avverte…”, o ancora: “Il signor Giudice Conciliatore comunica…”. Con il bando, si rendeva noto l’inizio dell’anno scolastico, il periodo per poter condurre il bestiame nei terreni gravati dall’uso civico, di pulire le siepi, l’interruzione della fornitura idrica e altre notizie utili alla comunità. Altro tipo di bando era quello di avviso-diffida: “Nessuno abbia l’ardire … sarà denunciato”, che, il cittadino interessato lo faceva registrare al protocollo del Comune e il banditore doveva darne avviso per tre sere consecutive. Ma, in particolare, chi usufruiva del prezioso servizio, traendone evidenti benefici, erano i venditori ambulanti. In questi casi il banditore girava l’intero paese annunciando l’arrivo del commerciante e il prodotto venduto. Il rivenditore retribuiva il banditore in natura, frutta, verdura, pesce e altri generi che aveva pubblicizzato. Con lo stesso sistema si rendeva noto l’organizzazione di pellegrinaggi nei vari santuari. Tempi belli!
Gabriele Palladino