I piemontesi nel Sud e in Sicilia dal 1860 al 1872 tra città incendiate, fucilazioni di massa e donne violentate
L’occupazione piemontese del Mezzogiorno negli anni successivi alla ‘presunta’ unità d’italia
L’eco dei massacri messi in pratica dai Savoia arrivarono anche nel Parlamento spagnolo
Da noi il popolo minuto aveva sempre considerato i piemontesi non come italiani ma come stranieri, non gente della nostra terra ma invasori, saraceni, turchi, austriaci o francesi che fossero. Solo i signori erano italiani, ma per gli interessi loro. Un esercito d’occupazione, insomma, con le sue crudeltà, i suoi saccheggi, le case distrutte, le donne violentate a forza… Le atrocità commesse in Sicilia e nei territori delle Due Sicilie durarono almeno fino al 1872. Nella tornata del 7 dicembre del 1863, il deputato Nocedal, alle Cortes di Spagna, il parlamento di Madrid, arringa contro il Piemonte, contro le barbarie che giornalmente vengono commesse contro la popolazione delle Due Sicilie: “L’Italia è diventata campo vastissimo di esecrabili delitti; l’Italia paese classico di imperiture memorie, dove oggi giacciono prostrati al suolo e conculcati tutti i diritti; l’Italia, dove per sostenere quanto gli usurpatori hanno denominato liberalismo, si stanno sbarbicando dalle radici tutti i diritti manomettendo quanto vi ha di più santo e di sacro sulla terra… Italia, Italia! Dove sono devastati i campi, incenerite le città, fucilati a centinaia i difensori della loro indipendenza…
Tratto da La conquista del Sud di Carlo Alianello
Fonte: https://le-citazioni.it/frasi/190886-carlo-alianello-le-atrocita-commesse-in-sicilia-e-nei-territori-de/
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Posted by altaterradilavoro