Gaeta e la sospetta Cannoniera francese

Gaeta e la sospetta Cannoniera francese
1860 #Gaeta

E’ il 27 di febbraio quando in rada a Gaeta si ferma una nave cannoniera a vapore francese. Si tratta della Rachreyhc (il nome preciso è indecifrabile), una nave da guerra che, ovviamente, deve rispettare alcune rigide regole per navigare in terre straniere.
Il legno ( o la zattera) come viene chiamata nei documenti di accertamento di polizia viene anticipata da una informativa dal Porto di Anzio.

PRIMO SOSPETTO La Bandiera: La nave era francese da guerra, ma dichiarata di proprietà del vice Re d’Egitto, ma con a bordo la metà dell’equipaggio piemontese (da 10 a 15 persone in tutto) oltre che diversi cannoni rigati ( quelli che avrebbero consentito ai piemontesi di distruggere la fortezza di Gaeta pochi mesi dopo, durante l’assedio).
SECONDO SOSPETTO: La nave presente ad Anzio viene dichiarata sospetta per aver negato l’esibizione di alcuni documenti, tra cui il semplice foglio di navigazione TERZO SOSPETTO: La nave che ha come destinazione intermedia Napoli e come finale Alessandria d’Egitto si ferma in molti porti del Tirreno. Forse considerati troppi visto che la destinazione era il porto di Napoli.

L’ulteriore tappa nel Porto di Gaeta, quindi dopo tutto sommato poche miglia marine, aumenta il sospetto. La Barca entra in rada per un guasto al motore. Dichiarato superato la Barca il 6 di Marzo riparte ma, deve tornare indietro dopo poche miglia. Il Comandante De Chaussy (non siamo sicuri della trascrizione del nome) dichiara che la nave perdeva di potenza ed è costretto ancora a sostare a Gaeta per ulteriori riparazioni.

Il comandante viene di fatto tallonato ad ogni passo a Gaeta dal sottoprefetto come egli stesso lamenta. Il Governatore di Gaeta tenta qualche mossa diplomatica per distendere gli animi ma l’attività di controllo continua fino alla loro partenza da Gaeta qualche giorno dopo. A Napoli, appena arrivata, la nave viene perquisita e controllata in tutto e risulta essere ogni cosa in ordine.

Il fatto di base rimane. Una nave francese con a bordo metà equipaggio piemontese cosa ci fa pochi mesi prima dell’Assedio a Gaeta?

Il sospetto che facesse attività di spionaggio per sondare tracciare e scrutare da vicino la prima piazzaforte militare del Regno è fortissimo. Nulla potremmo dire di certo, a meno del ritrovamento di ulteriori fonti, ma ci pare assai verosimile che abbia in seguito fatto un rapporto dettagliato dell’organizzazione militare di Gaeta e di tutti i porti che ha visitato. Del resto i forti sospetti, le indagini parallele e le decine di lettere partite e ricevute da Gaeta da Prefetto, Questore, Gendarmeria e polizia dell’epoca testimoniano un’attività non di certo di routine anche a quel tempo.

Daniele E. Iadicicco

– I documenti circa il passaggio della nave sono custoditi presso l’Archivio di Stato di Caserta (Reggia di Caserta)
– Foto di repertorio