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Elogio degli spacciatori di carta
Trovo eroici quei solitari resistenti, barricati dietro una pila di libri e giornali che combattono agli angoli di strada fino allβultimo foglio la loro quotidiana battaglia di civiltΓ contro il tempo, i mostri e la crisi. Dico gli edicolanti e i loro commilitoni dβartiglieria pesante, i librai.
Hanno contro tutto e tutti: le nuove tecnologie che sottraggono lettori al rapporto naturale con la carta; la diffusione del cretino web che getta occhiate e giudizi su tutto ma non legge nulla; lβignoranza militante di massa che istiga a non leggere ma solo a orecchiare, vedere e poi resettare in fretta; lβassurda ingiustizia di classe per cui chi ha soldi non ha tempo per leggere e chi ha tempo per leggere non ha soldi da spendere; lβavarizia a chiazze di chi spende per una magnata o una minchiata ma non per un libro o un giornale; e poi le tasse soffocanti, gli affitti strozzati per i librai, le intemperie per gli edicolanti, la concorrenza degli ipermercati, la vendita a domicilio e on line. Per difendersi, i bunker-edicole si circondano di corpi contundenti, vendono di tutto, come i cinesi, tra poco anche frittelle a mezzo stampa.
E i librai sono tentati di arrendersi alla banca o al kebab cedendo il locale. Portatori sani di idee, presidiano fortezze sotto assedio, e se il mezzo Γ¨ il messaggio, la loro ritirata o chiusura Γ¨ la sconfitta della nostra cultura e civiltΓ . Vite incartate, mestieri scartati. Ogni edicola o libreria che chiude Γ¨ una ferita al cervello, unβischemia cerebrale per la cittΓ . Edicolanti e librai vi voglio bene; prego per la resurrezione della carta.
MV