È cambiato tutto (in peggio). Ma non lo abbiamo capito

È cambiato tutto (in peggio). Ma non lo abbiamo capito

La finanza speculativa e l’Europa hanno modificato le nostre vite
Francesco Alberoni – Dom, 02/10/2016

Osservata superficialmente, soprattutto nei suoi aspetti materiali, la società attuale non si differenzia da quella di vent’anni fa.

Le città sono le stesse, solo con qualche metropolitana, qualche treno superveloce in più e qualche grattacielo. Invece, guardando i particolari, tutta la società è cambiata. I ricchi sono più ricchi di prima, mentre la classe media si è molto impoverita. Sono diminuiti gli stipendi, sono stati licenziati impiegati nelle imprese, delle banche, nei pubblici servizi. Molte fabbriche hanno chiuso. I posti fissi sono stati sostituiti da incarichi precari pagati pochissimo. Ogni impresa può venir spazzata via da una speculazione finanziaria e i negozi dalla costituzione di un centro commerciale. I giovani avevano un piano di vita che cominciava con la scuola a cui seguiva l’apprendistato, poi un lavoro, la carriera, la casa, il matrimonio, i figli. Oggi vivono in famiglia ed hanno paura dei legami emotivi stabili. Il sesso sostituisce l’amore. Gli imprenditori sono stanchi di tasse e di freni.

Cosa è successo? La globalizzazione, dove la produzione è passata ai Paesi in cui la mano d’opera costa poco. Poi l’esplosione della finanza speculativa quando a tutte le banche è stato dato il permesso di fare le attività finanziarie più spregiudicate. Da ultimo una Unione Europea in mano a burocrati che ci impongono leggi complicate che rallentano la nostra economia. La gente non vorrebbe più sentir parlare di finanza, cancellare le leggi che ci complicano la vita, avere pochi livelli di tasse che tutti pagano con facilità, poi favorire le imprese italiane e i lavoratori italiani ed infine aiutare le famiglie italiane che hanno bisogno, prima degli immigrati.

Ma i nostri politici sono deboli e non hanno la forza morale e intellettuale per affrontare questi problemi. La gente allora cerca di difendersi risparmiando, appoggiandosi a quel che resta della famiglia, aiutandosi fra parenti, fra amici, contando sulle relazioni personali. Vorrebbe ribellarsi ma è prudente, finora non appoggia partiti che vogliono rovesciare la tendenza. Ma continuerà a chinare la testa, ad accettare le decisioni che la danneggiano, ad ubbidire silenziosa?