Crimini di guerra. Storia e memoria del caso italiano
di Alberto Stramaccioni edito da Laterza, 2016
Crimini di guerra. Storia e memoria del caso italiano: Crimini di guerra sono stati perpetrati in Italia fin dall’Unità con la repressione del brigantaggio e altri sono stati commessi da italiani già a partire dalle spedizioni coloniali in Africa Orientale e in Libia Ma è soprattutto durante il ventennio fascista che l’Italia si rende responsabile della violazione dei più elementari diritti umani nelle guerre in Etiopia, Somalia, Spagna e – ancor più – nel corso della seconda guerra mondiale In particolare, tra il 1940 e il 1943, insieme alla Germania, è protagonista di numerosi eccidi di civili in Jugoslavia, Grecia, Albania, ma anche in Russia e in Francia Poi, tra il 1943 e il 1945, il nostro paese subisce stragi efferate a opera dei nazisti, sostenuti dai fascisti della Repubblica di Salò.
For this reason, Italy finds himself in the situation of being held responsible and victim of war crimes as to prevent, in subsequent decades, to recognize the responsibility of their soldiers in East Africa, and especially in the Balkans, as well as to pursue Nazi-fascists guilty of massacres on its territory This veritable political strategy of concealment has undergone a partial afterthought only after the end of the cold war From 2005 to today were issued several judgments helped to renew the relationship between history and memory on one of the most tragic and controversial issues of national history