“Come il vento”, lo spettacolo di Comunità

C’erano tutti all’Annunciata. “Come il vento”, lo spettacolo di Comunità….Il vento, abbiamo capito ieri sera, è una costruzione umana che parte da un dato di natura, come tutta la geografia del nostro pianeta. Il vento dei campanili, delle evocazioni e dei sussurri; e quello estraneo, ottuso e insolente delle pale eoliche. Tutti hanno lavorato sodo con se stessi e con me. Mi hanno regalato, ci hanno regalato, dosi massicce dei sentimenti che coltiviamo. Sì d’accordo, so che non devo farlo, anche se il desiderio è grande. Citarli uno per uno, dico, i protagonisti della serata. Ma poi, ecco, l’Annunciata era colma di wardiuòli. La Comunità estesa: residenti, come la più gran parte, ma anche emigranti, di prima generazione, come me, di seconda generazione come la piccola Isabella, e persino di terza generazione, come la mia nipotina Asia. La comunità estesa, capite? Quella che condivide il paesaggio della valle: non si limita a “vederlo”, ma ci vive “dentro”, di qua e di là dal fiume Calore. Ci vive dentro, come dicono i grandi letterati confuciani che il paesaggio l’hanno “inventato” mille anni prima degli europei, anche quando sono fisicamente lontani da “quel” paesaggio. La Comunità estesa è un insieme di persone che condividono una cultura fatta di memorie, di progetti, di saperi locali, di competenze topiche. E’ un patrimonio, la Comunità estesa, che può arrivare dove la Comunità ristretta non riesce ad arrivare. Un patrimonio che va preso in conto, sollecitato, coinvolto nelle iniziative che puntano alla rigenerazione e allo sviluppo durevole dei territori. Le foto? Ma sono d Bera Clemente, ovvio! Il prossimo appuntamento? Ma n’koppa a la Kroce, naturalmente: il 7 Settembre, alle 21, per “Manzone a la Wardia”.

Angelo Turco

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