Cives: “La creativita’ combina in modo diverso i fili delle cose che gia’ conosciamo”
Proseguono gli incontri della IX edizione di “Cives – Laboratorio di formazione al bene comune”, promosso dall’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della Diocesi di Benevento in collaborazione con il Centro di Cultura “R. Calabria” e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Giovedì 19 novembre presso la “Sala Lazzati” in piazza Orsini, si è affrontato il tema della “Creatività” durante l’ultimo incontro Cives. “Noi pensiamo alla parola creatività nel senso di connettere in modo nuovo le cose esistenti e che già conosciamo. Abbiamo bisogno, allora, di mettere la creatività al servizio del bene comune e tirar fuori idee nuove per consentire ai giovani di pensare ai loro progetti di vita in questo territorio e non altrove”. Con queste parole Ettore Rossi direttore dell’Ufficio per i Problemi Sociali e il Lavoro, ha introdotto il relatore Mauro Ferrari, creativo ed esperto in comunicazione.
La lezione di Ferrari è stata preceduta da un momento di forte commozione: “In quei giorni ho pensato a voi”. Attraverso la proiezione di un video, da lui stesso realizzato, il relatore ha voluto esprimere alla sua maniera la vicinanza a tutto il territorio del Sannio colpito dall’alluvione.
Dopo aver raccontato per immagini una breve storia della sua vita, con tutte le tappe che lo hanno portato a diventare uno tra i migliori creativi d’Italia, Ferrari ha parlato di innovazione e di come è arrivato a svolgere quello che è diventato il suo lavoro più importante: organizzare campagne elettorali.
“Abbiamo tutti le stesse capacità – continua il professore – dobbiamo solo metterle a frutto, innamorandoci di quello che facciamo”. Per sviluppare la creatività bisogna capire le cose attraverso piccoli particolari e non nella loro completezza.
Continuando la lezione, Ferrari ha poi riportato due teorie molto interessanti. Prendendo atto che nessuno è in grado di creare nulla di nuovo ma solo di collegare i fili in modi diversi da quelli abituali, riformulando nuovi abbinamenti, nasce la sua personale “Teoria degli Spaghi Pendenti”. Secondo questa intuizione applicata al marketing territoriale, ha mostrato come legare due cose che non starebbero mai insieme, presentando una campagna promozionale da lui realizzata per la città di Piacenza. “Nelle città che non hanno un elemento di grande bellezza, un’icona potente, per rilanciarle occorre puntare su un mix di elementi”. Potrebbe essere un’idea anche per i nostri territori sanniti. La sua seconda teoria, si basa su una metafora culinaria: la “Teoria dello gnocco”.
“L’impasto è l’impegno nel formarsi, cercando di sapere il più possibile – afferma Mauro Ferrari – senza avere l’ansia di andare al risultato immediatamente”. In effetti, gli gnocchi non hanno un tempo preciso di cottura. Allo stesso modo, per far “cuocere” un’idea, bisogna lavorare con passione ed i risultati verranno a galla da soli. Rispetto al suo lavoro di comunicazione politica, egli ha sostenuto che le prossime campagne elettorali saranno “condominiali”, in quanto le persone prestano una grande attenzione alle proposte che riguardano la vita del proprio quartiere, piuttosto che a questioni di carattere generale.
“Se tutti di fronte alle cose di ogni giorno ci chiedessimo: cosa possiamo fare meglio? Allora sarebbe tutto più facile”. Con questo prezioso consiglio, Mauro Ferrari ha concluso la sua lezione.