QUELLE SPLENDIDE PAROLE IDENTITARIE TRA PASSATO E FUTURO DELLA CANTAUTRICE CARMEN CONSOLI.
Carmen Consoli, famosa cantante, autrice e musicista catanese, ha dichiarato alcune cose chiarissime e preziose per la storia del Sud, consapevole della necessità di unire il passato al presente (e al futuro), sulla stessa strada che, da anni, con fatica e con grande successo, stiamo percorrendo anche noi. Tesi splendidamente sintetizzate anche in un passaggio del singolo del suo nuovo e ottimo album (“Volevo fare la rockstar”).
“Forse noi a Sud cambieremmo atteggiamento verso la vita e smetteremmo di sentirci come il carro trainato dal resto della nazione se questa storia fosse riscritta così com’è realmente avvenuta… Sono andata oltre la storia ufficiale. A quel tempo in Sicilia ci vergognavamo di essere siciliani, nascondevamo il dialetto e l’accento, ci sentivamo inferiori. Poi ho capito com’è stata fatta l’unità d’Italia, chi ci ha perso e chi ci ha guadagnato. E sono diventata orgogliosa del mio essere una donna del Mezzogiorno…
La storia è fondamento di identità, è importante conoscere la storia del proprio popolo, le proprie radici: la prospettiva esiste solo unendo il presente al futuro dopo aver conosciuto il passato. Nella mia famiglia ci è molto cara la questione meridionale… Siamo figli di una storia negata e questo ci crea un grande problema, è importante che alla storia vera sia data dignità, bisognerebbe ad esempio iniziare a parlare dell’Unità d’Italia e di quali sacrifici sono stati fatti perché avvenisse, parlare di come il Sud ha aiutato a creare la ricchezza nel Nord e come il Nord oggi dovrebbe provare almeno un po’ di gratitudine, così come il meridione la prova per il settentrione; oggi manca gratitudine tra le parti, mio nonno diceva che se non fosse stata scritta la storia vera ci saremmo trovati per altri 160 anni a sentire certa gente dire che ce ne dovremmo stare a casa nostra. Eravamo la palla al piede d’Italia, la vergogna d’Italia, non c’era scritto da nessuna parte che eravamo stati la terza potenza europea, per non parlare poi di cose come essere sciolti nell’acido essere considerati inferiori da Lombroso per la circonferenza della nostra scatola cranica.. e a gente come questo hanno dedicato un museo”.
UN PASSAGGIO DEL SUO BRANO.
Quali indicibili oltraggi aveano in serbo i fratelli italiani.
Noi che per i criteri lombrosiani eravamo animali A mio nonno tremava la voce Se parlava di certe cose Una parte di storia deve cambiare Per tornare a sperare E le domeniche in campagna a raccogliere olive Le scale in legno e le calosce E noi bambini a briglie sciolte Eravamo i briganti in fuga dalle camicie rosse”…
IL LINK DEL BRANO
https://youtu.be/iaEachfACOs