BUON 25 APRILE
Giorno con quale si ricorda la liberazione italiana dall’oppressione nazi-fascista.
Non vi sono alternative alla democrazia. Se si rinuncia a quella, se muore quella, la libertà va a farsi friggere e come minimo ci ritroviamo in un gulag o in lager o in una foiba. Insomma in prigione o sottoterra. Ma quando ci riempiamo la bocca con la parola Democrazia sappiamo bene che la democrazia fa acqua da tutte le parti. Sappiamo bene che è un sistema disperatamente imperfetto e sotto alcuni aspetti bugiardo. Sono due, secondo Tocqueville (che di Democrazia se ne intendeva), i concetti su cui si basa la democrazia: il concetto di Uguaglianza e il concetto di Libertà. Ma gli esseri umani amano l’uguaglianza assai più della libertà, e della libertà spesso non gliene importa un bel nulla. Costa troppi sacrifici, troppa disciplina, e non è forse vero che si può essere uguali anche in stato di schiavitù? Quasi ciò non bastasse, il concetto di uguaglianza non lo comprendono. O fingono di non comprenderlo. Infatti per Uguaglianza la democrazia intende l’uguaglianza giuridica, l’uguaglianza che deriva dal sacro principio «la Legge è uguale per tutti».
Non l’uguaglianza mentale e morale, l’uguaglianza di valore e di merito. Non il pari merito d’una persona intelligente e di una persona stupida, il pari valore di una persona onesta e d’una persona disonesta. Quel tipo di uguaglianza non esiste. Se esistesse, non esisterebbe la Vita. Non esisterebbe l’individualità, non esisterebbe la competizione. Cosa che include anche le Olimpiadi, le gare, le partite di calcio cui gli italiani tengono tanto. E saremmo tutti identici come automobili uscite da una catena di montaggio. Il guaio è che la democrazia aiuta gli ignoranti e i presuntuosi a negare questa verità, questa evidenza. Li aiuta col voto che si conta ma non si pesa. Li aiuta con la retorica e la demagogia e il populismo. Risultato, qualsiasi incapace può presentarsi candidato e venire eletto. Magari con una valanga di voti. E visto che molti esseri umani non sono Leonardo Da Vinci o San Francesco, a rappresentare l’elettorato sono spesso gli incapaci. Infatti chi, se non loro, è il primo responsabile della catastrofe che stiamo vivendo? Chi, se non loro, sta consegnando la nostra civiltà a una non-civiltà?
Oriana Fallaci