ANCORA BUGIE SU FENESTRELLE: RISPETTO PER LA NOSTRA STORIA! MOLTI AMICI CI SEGNALANO UN SURREALE DOCUMENTARIO SU RAI UNO (“PAESI CHE VAI” 5/1/20) DEDICATO A FENESTRELLE: PER L’AUTORE LIVIO LEONARDI I SOLDATI NAPOLETANI PRIGIONIERI FURONO “IN TUTTO UN MIGLIAIO” CIRCA, NE MORIRONO “4 PER CAUSE NATURALI E FURONO ASSISTITI E RIFOCILLATI DAI PIEMONTESI”.
In sintesi Fenestrelle era una sorta di albergo a 5 stelle e le recenti notizie su deportazioni e morti sono solo “false dicerie”. Abbiamo inviato alla redazione le domande che seguono…
DA 2190 GIORNI BARBERO E ALTRI ACCADEMICI NON HANNO RISPOSTO A QUESTE DOMANDE ARCHIVISTICHE DEI NEOBORBONICI SU FENESTRELLE.
1) E’ vero che Barbero ha dichiarato chiusa la questione dei soldati delle Due Sicilie consultando solo 65 unità archivistiche delle 2773 presenti sul tema solo all’Archivio di Torino?
2) E’ vero che ha consultato solo i documenti dell’Archivio di Torino e, in tutto, 1 mazzo all’Archivio di Alessandria, una decina a Roma e 1 a Pinerolo?
3) E’ vero che ha consultato i documenti solo tra il 1860 (in parte) e il 1862 (in parte)?
4) E vero che negli archivi anche molto più recenti gran parte dei documenti che si ricercano non si trovano più?
5) E’ vero che a Fenestrelle erano in uso “catene, rasatura, catene da 6 a 18 maglie, bastonature e banchi di rigore”?
6) E’ vero che tra il 1860 e gli anni successivi furono portate a Fenestrelle diverse migliaia di soldati meridionali (“OLTRE 40.000” PER IL MUSEO DEI CARABINIERI DI ROMA)?
7) E’ vero che furono deportati al Nord (a Fenestrelle e altrove) non meno di 60.000 soldati meridionali, che nella stragrande maggioranza dei casi non vollero “passare al nemico” e che la percentuale di morti nelle carceri del Piemonte in quegli anni (e in condizioni ordinarie!) era del 20%?
Quando si trattano argomenti così delicati e complessi bisognerebbe essere prudenti e obiettivi.
RISPETTO PER LA NOSTRA MEMORIA STORICA!
Gennaro De Crescenzo
NELL’IMMAGINE INEDITA L’ “AMENO” FORTE DI FENESTRELLE A META’ OTTOCENTO IN UNA INCISIONE TEDESCA… Ecco come arrivavano nel “lager” i soldati napoletani!
Grazie a Gennaro Matacena per averla ritrovata e acquistata…
Potete inviare messaggi a https://www.facebook.com/paesichevai/ oppure via mail a paesichevai@rai.it )