È morto Roberto Gervaso

È morto Roberto Gervaso

A 82 anni dopo una lunga malattia si è spento Roberto Gervaso, co-autore della Storia d’Italia, giornalista e divulgatore
Francesca Galici – Mar, 02/06/2020

A 82 anni si è spento Roberto Gervaso. Lo scrittore e giornalista è stato per lungo tempo al fianco di Indro Montanelli, che lo portò al Corriere della Sera nel 1960.
L’intervista a ilGiornale: “Nella vita ho dato tutto”

Dagli anni Settanta fino a oggi ha lasciato la sua firma su tutti i più importanti quotidiani nazionali, anche su IlGiornale, per il quale ha curato la rubrica Il Gervaso di Pandora. Si è spento a Milano dopo una lunga malattia. Ha tramandato la sua passione per il giornalismo e per il racconto a sua figlia Veronica, giornalista del Tg5.

Ha legato il suo nome a una lunga fila di biografie di personaggi illustri ed è stato uno dei primi divulgatori storici del nostro Paese. Proprio insieme a Indro Montanelli i primi sei volumi della Storia d’Italia, una grandiosa opera in 22 volumi che racconta l’evoluzione del nostro Paese dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente in poi. A Roberto Gervaso si deve la lettura approfondita e la scansione dei fatti, con dovizia di particolari e maniacale precisione, dell’Italia dal Medioevo al Settecento illuminista. Proprio grazie a uno di questi volumi, che negli anni sono diventati un logseller che costituisce la spina dorsale della cultura storica italiana, Roberto Gervaso e Indro Montanelli hanno vinto il Premio Bancarella nel 1967. Il secondo Premio Bancarella, Roberto Gervaso l’ha vinto come solista per la sua biografia Cagliostro, nel 1973.

Si è fatto conoscere al grande pubblico televisivo, che ha imparato ad amarlo per il suo garbo e la sconfinata cultura ma anche per il suo look sempre impeccabile, arricchito di volta in volta da un diverso papillon. Roberto Gervaso è stato un uomo di cultura e di parola, i cui aforismi hanno lasciato il segno in generazioni di lettori e appassionati, che ora si sentono un po’ più soli senza il suo verbo. 300 diversi papillon e 100 cappelli Borsalino nell’armadio, oltre 200 donne amate e 25mila aforismi pubblicati. La vita di Roberto Gervaso in numeri è grandiosa, così come è stata la sua lunghissima carriera. Per sessant’anni ha raccontato l’Italia nelle sue sfumature come solo chi sa coniugare sapere e passione può fare.

Il mondo del giornalismo è in lutto per la sua scomparsa, ma i ricordi per Gervaso giungono da più parti per il giornalista che, con ironia e sagacia, in punta di penna, è stato il Grillo Parlante d’Italia. Commosso ed elegante il saluto di sua figlia Veronica, che ha voluto ricordare suo padre con un tweet: “Sei stato il più grande, colto e ironico scrittore che abbia mai conosciuto. E io ho avuto la fortuna di essere tua figlia. Sono sicura che racconterai i tuoi splendidi aforismi anche lassù. Io ti porterò sempre con me. Addio”. Tanti i messaggi di cordoglio che in queste ore si stanno susseguendo sui social e non solo. “Un grande giornalista, un uomo pieno di ironia. I suoi scritti con Indro Montanelli sono stati di insegnamento per tutti noi giovani redattori di allora. Riposa in pace, Roberto. Un abbraccio alla famiglia”, così ha commentato Antonio Tajani la morte di Roberto Gervaso.

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