Coronavirus, ecco le nuove linee guida
L’Oms detta le condizioni per rientrare negli stadi. Via libera agli Internazionali di tennis. Ecco come
Valentina Dardari – Gio, 30/07/2020
Dopo aver prorogato lo stato di emergenza anti-coronavirus fino al prossimi 15 ottobre, il governo è pronto adesso a rinnovare le norme di sicurezza in vigore da due settimane, da quando è stato firmato l’ultimo Dpcm.
Alcuni cambiamenti in effetti dovrebbero esserci. Non per quanto riguarda distanziamento e mascherine però. Queste infatti dovranno ancora essere indossate in ambienti chiusi, saranno ancora vietati gli assembramenti e la distanza di sicurezza di un metro verrà convalidata. Le nuove regole in fatto di contenimento della diffusione di coronavirus dovranno però tenere conto che alcune regioni, dove la curva epidemiologica continua a scendere, hanno già allentato alcune norme.
Oggi l’inconttro tra governo e regioni
Nella giornata di oggi, giovedì 30 luglio, verranno comunicati i dettagli in seguito all’incontro previsto tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro della Salute Roberto Speranza e quello degli Affari Regionali Francesco Boccia con i governatori. Negli esercizi commerciali e nei locali dove risulta impossibile mantenere la distanza di sicurezza di un metro l’uso delle mascherine sarà ancora obbligatorio. Lo stesso vale se si è all’aperto ma non si riesce a mantenere un distanziamento tale da evitare possibilità di contagio. Ancora obbligatorie anche le norme di igiene fino a questo momento adottate per cercare di tenere sotto controllo l’epidemia da coronavirus. Sarà ancora necessario utilizzare la mascherina in modo corretto, coprendo quindi naso e bocca, all’interno di negozi, uffici pubblici e centri commerciali. Per quanto riguarda locali e ristoranti, dovrà essere indossata all’entrata, fino a quando non si raggiunge il tavolo, e viceversa in fase di uscita. E poi in palestra prima di allenarsi, dal parrucchiere, nei centri estetici, negli ambulatori pubblici o privati, negli ospedali. Stesso discorso per musei, cinema, teatri e, ovviamente, tutti i mezzi pubblici, treni compresi. I dipendenti di negozi e ristoranti dovranno sempre indossare la protezione. Durante i ricevimenti potranno toglierla solo gli invitati, a patto che riescano a mantenere la distanza di sicurezza l’uno dall’altro.
Via libera a crociere e discoteche
Crociere, discoteche e fiere potranno ripartire. Inizialmente il loro riavvio era stato previsto per il 14 luglio, ma il governo aveva deciso di aspettare perché non vi fossero state le circostanze necessarie per dare il via libera. Oggi però governo e regioni dovrebbero trovare un accordo per farle ripartire in sicurezza. Anche perché alcune regioni hanno già dato il permesso di organizzare eventi e di ballare al chiuso. Del resto era stato proprio il governo a lasciare la responsabilità ai governatori delle proprie decisioni. A loro rischio e pericolo.
Anche le crociere, dopo la dimostrazione data da traghetti e aliscafi che si può viaggiare in sicurezza, potranno quindi ripartire. Naturalmente, anche in mare varranno le stesse regole usate a terra: mascherina obbligatoria nei luoghi chiusi e dove non è possibile mantenere la distanza. Ancora da capire se sarà possibile scendere dalla nave per gite ed escursioni giornaliere.
L’aiuto dell’Oms
Intanto il Comitato tecnico scientifico ha pensato a norme per permettere l’organizzazione di eventi con migliaia di persone, come per esempio gli Internazionali di tennis che dovrebbero svolgersi a Roma nel mese di settembre. A questo fine gli esperti, guidati da Agostino Miozzo, direttore della Protezione civile, avrebbero preso come punto di riferimento le indicazioni fornite dall’Oms. Basterà inserire nel modulo fornito dall’Organizzazione mondiale della sanità, tutte le informazioni riguardanti l’evento, come per esempio numero di partecipanti ed entrate e uscite previste, in modo da ottenere in breve tempo la percentuale di rischio che si andrà ad affrontare.
Le norme fino a questo momento consentivano la presenza fino a 200 persone al chiuso e mille all’aperto. Sempre con la possibilità alle regioni di aumentare le presenze assumendosi però in pieno la responsabilità della decisione presa. Adesso i parametri saranno rivisti e verrà affrontato anche il tema riguardante la presenza di tifosi allo stadio per seguire le partite.