La prossima fase dei vaccini: quando parte e chi coinvolge
Il commissario Domenico Arcuri: “Da febbraio inizierà la somministrazione dei vaccini a persone con più di 80 anni”
Valentina Dardari – Ven, 08/01/2021
Ecco una data per quando avrà inizio, si spera, la prossima fase dei vaccini, e un’idea di chi coinvolgerà. Il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha affermato: “Dopo medici e infermieri e personale Rsa circa 1 milione e 800mila persone, si prosegue, confidiamo già a febbraio, con le persone che hanno più di 80 anni pari a circa 4 milioni.
Poi toccherà a operatori servizi pubblici essenziali, personale docente e non docente, forze dell’ordine, il personale del trasporto pubblico locale, il personale carcerario e detenuti”.
Arcuri: “Entro l’autunno vaccini per tutti gli italiani”
Oltre ad assicurare che entro il prossimo autunno tutti gli italiani che lo vorranno potranno ricevere il vaccino. Questa la promessa del commissario durante la conferenza stampa di ieri per fare il punto sulle misure per l’emergenza Covid. “I nostri concittadini che non ci sono più a causa del Coronavirus, continuano a essere tanti troppi, ma in una settimana abbiamo somministrato più di 339 mila vaccini: siamo il paese Europa che ha somministrato più vaccini rispetto alla popolazione. Ci troviamo in un altro mondo rispetto alla prima ondata ma c’è una situazione ancora critica, è presto per valutare gli effetti delle chiusure. I nostri esperti ci dicono che cominceremo a vedere la portata delle misure dalla prossima settimana” ha sottolineato Arcuri, il quale ha riconosciuto il sacrificio chiesto agli italiani, che hanno però dimostrato di avere responsabilità e assoluto rispetto delle norme. Il commissario ha quindi asserito di dover ringraziare gli italiani di aver trascorso un Natale buono, ma che la prudenza e la pazienza devono ancora essere mantenute perché l’Italia non è fuori dal tunnel.
Domenico Arcuri ha tenuto a precisare che tutte le dosi che il nostro Paese ha a disposizione vengono somministrate e che ci sono 293 punti per la somministrazione dei vaccini. La speranza del commissario è che in primavera si possa partire con la campagna di vaccinazione di massa, e di trovare presto nelle strade e nelle piazze le ormai famose primule. In conferenza stampa Arcuri ha anche sottolineato: “stiamo iniziando l’applicazione del secondo modello di applicazione. Dalla prossima settimana inizierà la distribuzione del vaccino Moderna. Pensiamo di arrivare a dotare i punti di somministrazione dei vaccini con più di 24 mila tra medici e assistenti sanitari che hanno voglia di darci una mano, però servono i vaccini perché i medici possano somministrare. Cominceremo con 1.500 a partire dall’ultima decade di gennaio. Lavoriamo perché entro l’autunno si possano vaccinare tutti gli italiani che lo vorranno. Non siamo ancora usciti dal tunnel ma abbiamo un po’ di carburante in più”.
Ha infine ringraziato i presidenti delle Regioni per lo sforzo e la passione che stanno mettendo in campo, e tutto il personale sanitario, che in molte parti d’Italia vaccina fino alle 22. Il commissario all’emergenza ha reso noto che l’obiettivo fissato durante la conferenza Stato-Regioni è quello di vaccinare tutti gli italiani che lo vorranno entro il prossimo autunno. Ma per poter fare questo servono tre fattori: un numero adeguato di vaccini, un piano logistico che permetta di far arrivare le dosi velocemente a tutte le regioni e il personale necessario a somministrare i vaccini in breve tempo.
Over 80 da febbraio
Secondo quanto annunciato quindi, dopo medici, infermieri e personale Rsa circa 1 milione e 800mila persone, già a febbraio, dovrebbero ricevere il vaccino gli anziani over 80, che sono circa 4 milioni. In seguito dovrebbe toccare agli operatori dei servizi pubblici essenziali, al personale docente e non docente, alle forze dell’ordine, al personale del trasporto pubblico locale, al personale carcerario e ai detenuti. Secondo gli esperti l’immunità di gregge si potrà raggiungere intorno all’80% di vaccinati, ovvero 48 milioni di italiani.
Nessun errore con le siringhe
Nella serata di ieri, giovedì 7 gennaio, il commissario all’emergenza è intervenuto nella trasmissione “Dritto e rovescio” condotta da Paolo Del Debbio su rete4. Interrogato dal conduttore sulla mancanza o meno dei vaccini, Arcuri ha spiegato che ci sono ancora ritardi sul numero dei medici e di siringhe da impiegare, ma ha tenuto a dire che la campagna vaccinale è solo agli inizi e che il bando per reclutare il personale necessario è stato avviato solo sei giorni fa.
Ha escluso per il momento l’idea che l’Italia si comporterà come la Germania acquistando una quantità di vaccini privatamente, perché a suo pare non c’è al momento motivo di seguirla: “Con vaccini acquistati vacciniamo 30 milioni di persone. Spero che entro 60 giorni arriva Astrazeneca. Se succederà avremo stock sufficiente”.
Per quanto riguarda l’errore riguardante le siringhe arrivate in alcune regioni, tra le quali la Lombardia, Arcuri ha detto di non essere sicuro che sia un errore. Questo perché a suo dire le siringhe distribuite in 21 Regioni e Province autonome sono le stesse. Quindi, se in 16 Regioni le siringhe vengono usate e in altre 5 è difficile, c’è qualcosa che non va, perché le siringhe sono sempre le stesse. Ha anche smentito categoricamente che ci sia un problema di precisione, perché le tacche della siringa sono da 0,1 ml e per fare un vaccino ne servono 0,3. Infine, dopo aver ricordato più volte che l’Italia è il Paese europeo che ha vaccinato di più in questa settimana rispetto alla popolazione, ha tenuto a dire che “se non ci fossero medici e infermieri, non saremmo riusciti a raggiungere questo risultato straordinario. Confidiamo, come abbiamo deciso con le Regioni ieri, che i primi 1.500 tra medici e infermieri arriveranno sui territori entro l’ultima decade di gennaio, cioè nei prossimi 10-15 giorni”.