Taglio Irpef: ecco cosa cambia davvero fascia per fascia
25 Novembre 2021 Gli scaglioni sulle aliquote Irpef passano da 5 a 4: l’unica incognita riguarda la fascia reddituale tra 50 e 55 mila euro: ecco come funziona
Alessandro Ferro
Nell’ambito della riforma del Fisco, come abbiamo trattato sul Giornale.it è arrivato l’accordo sulle aliquote Irpef, che da 5 scenderanno a 4: viene cancellata, infatti, quella al 41% e tagliata di 3 punti quella al 38%.
Qual è l’effetto “a cascata”
Quello che è stato deciso oggi stabilisce le nuove fasce di reddito che vanno così suddivise: quella fino a 15mila euro ha un’aliquota al 23%; chi si trova nella fascia tra 15-28mila ha un’aliquota che varia dal 27% al 25%; quella compresa tra 28 e 50mila dal 38% al 35% e, chi si trova oltre le 50mila euro annue passa direttamente al 43%. In questo modo, a beneficiare del taglio secondo il metodo di funzionamento, per il principio dell’effetto a “cascata” saranno anche i redditi più alti seppur in misura minore. Facciamo un esempio concreto: un contribuente che guadagna 45 mila euro annui, oltre al 23% che si applica sui primi 15 mila euro di reddito, vedrebbe un prelievo ridotto dal 27 al 25% per la quota fino a 28 mila euro e dal 38 al 35% per la quota da 28 a 45 mila. In pratica, chi percepisce 45mila euro, avrà due sborbicate e guadagnerà 5 punti percentuali complessivi sommando le due aliquote.
L’incognita sull’aliquota del 38%
In questa maniera, l’unico ritocco verso l’alto riguarderebbe i contribuenti che si trovano nella fascia reddituale compresa tra 50 e 55 mila euro, alla quale si applica un’aliquota al 38% ma che da domani passerebbero al 43%. Secondo fonti interne alla maggioranza, però, questa operazione risulterebbe neutrale e non negativa, nessuno di questi contribuenti sarebbe costretto a pagare più tasse. Semplicemente, nessuna perdita e nessun guadagno. Come abbiamo scritto prima, il rialzo per i redditi sopra i 50 mila euro verrebbe compensato da meno tasse versate entro quella soglia di reddito, mentre dall’altro lato ci sarebbe un aumento delle detrazioni che mette tutti i contribuenti al ripato da ogni aumento del carico fiscale.
Quindi, le riforme congiunte di Irpef e Irap sono entrambe “un primo passo strutturale, non solo per il 2022” restando “entro gli 8 miliardi” che il governo ha messo a disposizione ha affermato il viceministro al Mise, Gilberto Pichetto. “C’è un accordo di massima su uno stanziamento di un po’ piu’ di 1 miliardo per la riduzione dell’Irap“, ha sottolineato dopo la conclusione del tavolo Mef sul taglio delle tasse. L’intesa, ha concluso Pichetto, prevede “l‘esclusione dall’Irap per tutte le ditte individuali e i lavoratori autonomi e dovrebbero rientrarci anche le start-up innovative“.
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