San Valentino: tra lettere e dolcetti, nel mondo si festeggia così
Piccolo viaggio culturale alla scoperta di qualche tradizione curiosa legata alla più romantica delle ricorrenze
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San Valentino è una giornata speciale per milioni di persone in tutto il mondo e, anche se l’amore dovrebbe essere celebrato in ogni momento dell’anno, questa è l’occasione per festeggiare l’affetto condiviso.
In realtà, anche se troppo spesso questa festa finisce per diventare un evento dalle caratteristiche eccessivamente commerciali, la festa degli innamorati è frutto di una tradizione che risale a molti secoli fa e che trae origine nella festa religiosa di San Valentino, il patrono degli innamorati.
Il giorno di San Valentino è oramai prossimo e grazie agli esperti di Babbel, azienda per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni live e su app, è possibile fare un viaggio attraverso qualcuna tra le tradizioni più insolite legate a questa ricorrenza.
SAN VALENTINO, LE ORIGINI DELLA FESTA: non sorprende che la festa di San Valentino abbia le sue origini più remote in uno dei Paesi più romantici al mondo: l’Italia. Il 15 febbraio, infatti, gli antichi romani erano soliti rendere omaggio agli dèi e invocarli per chiedere protezione per il raccolto e il bestiame, oltre a maggiore prosperità e fertilità: per questo, alla sera precedente, cioè l’attuale giorno di San Valentino, donne e uomini mettevano in un’urna i loro nomi che venivano estratti a caso da un bambino formando le coppie che avrebbero poi partecipato alla festa con balli e canti e vissuto insieme in intimità per un anno intero. Fu solo quasi cinquecento anni dopo che, nel 496, Papa Gelasio annullò questi riti pagani sostituendoli con la giornata dedicata a San Valentino martire.
IN INGHILTERRA: appartiene senz’altro alla lista delle tradizioni più curiose quanto veniva praticato nell’Inghilterra del XVIII secolo. Alla vigilia di San Valentino, le donne erano solite fissare con uno spillo cinque foglie di alloro spruzzate con acqua di rose sul cuscino, di cui una posta al centro e le altre agli angoli. Prima di andare a dormire, le donne recitavano la questa preghiera: “Buon Valentino, sii generoso con me e concedimi di vedere in sogno il mio vero amore”, sperando che l’incantesimo avrebbe indotto l’apparizione in sogno del futuro marito.
IN DANIMARCA: in altri Paesi, invece, la festa di San Valentino ha una tradizione meno longeva. In Danimarca, per esempio, ha cominciato a diffondersi solamente negli anni novanta del secolo scorso. Se per molti questa festa è sinonimo di fiori, cioccolatini e regali a forma di cuore, per i danesi è pratica comune far recapitare alla persona amata una lettera, chiamata “valentinsbrev” (ovvero “lettera di Valentino”) nella quale si dà voce ai propri sentimenti. Si tratta di una tradizione riconducibile alla leggenda secondo la quale San Valentino, nel corso della sua detenzione, si sarebbe innamorato della figlia del suo carceriere alla quale avrebbe inviato, appena prima della sua esecuzione, il 14 febbraio del 347 dC, un ultimo biglietto d’amore firmato “il tuo Valentino”.
IN REPUBBLICA CECA: sebbene San Valentino abbia acquisito sempre maggiore popolarità, il 1° maggio è, in realtà, la giornata in cui tradizionalmente i cechi celebrano l’amore in tutte le sue forme. Curiosa è la sua origine: pare, infatti, che si sia scelto l’inizio di maggio in onore di uno dei capolavori del periodo romantico ceco, “Máj” (per l’appunto, “Maggio”), scritto da uno dei poeti praghesi più importanti, Karel Hynek Mácha. La sera del 1° maggio è usanza comune fare un pellegrinaggio al parco di Petřín, dove si trova una statua posta in onore del poeta ceco dell’amore per eccellenza.
IN BRASILE: nel paese del più famoso Carnevale, delle spiagge infinite e della samba, il “Dia dos Namorados” (“la Giornata degli Innamorati”) si celebra il 12 giugno, vigilia della giornata dedicata a Sant’Antonio, il patrono del matrimonio.
IN ARGENTINA: nello stato più vasto dell’America Latina, oltre a San Valentino si festeggia anche la prima settimana di luglio, “la Semana de la Dulzura” (“la Settimana della Dolcezza”), un periodo in cui i baci sono “donati” in cambio di dolcetti e pensieri e quindi nota anche con il nome di “la Semana de la Golosina”, che significa “Settimana dei Dolci”. Si tratta di un’iniziativa creata nel 1989 dalla “Asociación de Distribuidores de Golosinas, Galletitas y Afines” per incrementare il numero di vendite nel settore dolciario: oggi “una golosina por un beso” (“un dolcetto per un bacio”) è diventato un appuntamento imperdibile nella società argentina.
IN CINA: denominato “七夕” (in alfabeto latino: “Qixi” e traducibile come “La sera dei sette”), il “festival dell’amore” si celebra il settimo giorno del settimo mese del calendario cinese. Festa dall’origine antichissima, celebrata sin dall’età classica cinese, compresa tra il 206 a.C. e il 220 d.C., ha origine in una leggenda con protagonisti due amanti sventurati (quelli che in inglese si chiamerebbero “star-crossed lovers”), costretti a incontrarsi solo una volta all’anno a causa della differente classe sociale.
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