Rivalutazione pensioni: tutti gli arretrati, fascia per fascia
Ecco il calcolo degli importi per la rivalutazione delle pensioni in caso di sentenza favorevole da parte della Corte: cosa fare per ottenerli
Luca Romano – Mar, 23/05/2017
Nel dicembre 2011, col Salva Italia è stato fermato l’adeguamento delle pensioni superiori al triplo del minimo Inps, ovvero per tutti coloro che sono andati in pensione prima del 31.12.2011 (per 2 scatti di perequazione automatica) e prima del 31.12.2012 (per 1 scatto di perequazione automatica) e hanno percepito un importo della pensione per il 2012 superiore a € 1.405,05 lordi e per il 2013 superiore a €. 1.443,00 lordi.
Tutti i pensionati che rientrano in queste fasce potrebbero ottenere il rimborso. E così, Celeste Collovati, legale di Aspes, associazione in pima linea nella difesa dei diritti dei pensionati, spiega cosa fare: “Si era detto che la ricostruzione pensionistica doveva essere fatta valere nel termine di 5 anni dalla data in cui era stato stabilito il blocco della perequazione, ma ad onor del vero, essa produce effetti in ragione di ogni singolo rateo pensionistico nei cui confronti si consuma il quinquennio previsto come termine di prescrizione di tale azione. Pertanto la mancata interruzione della prescrizione con la Lettera di Diffida e Messa in Mora dell’INPS entro il 31.12.2016 fa prescrivere esclusivamente l’aggiornamento ed il rimborso per il rateo pensionistico di gennaio 2017, e così via per quelli successivi sino a quanto non viene inviata la lettera interruttiva ( per es. se la diffida all’INPS viene inviata nel maggio del 2017, il pensionato ritardatario avrà diritto alla perequazione con decorrenza dal giugno 2017 essendo i ratei dei mesi antecedenti appunto prescritti per il decorso del quinquennio).
Ciò significa che oggi è ancora possibile inviare la diffida interruttiva della prescrizione e conseguentemente esercitare l’azione volta ad ottenere gli arretrati di perequazione bloccata attraverso un ricorso giudiziale il cui accoglimento sarà deciso dalla tanto attesa sentenza della Corte Costituzionale che finora si è già espressa in senso favorevole nel 2015 con la sentenza n. 70”. Di fatto il ricorso potrebbe dare i suoi frutti portando nelle tasche dei pensionati diverse migliaia di euro. I legali Collovati e Milani (rivalutazionepensione@gmail.com) hanno così già effettuato i calcoli che indicano gli importi che potrebbero incassare i pensionati senza considerare in questo momento gli interessi legali in caso di pronuncia favorevole della corte.
Ecco gli esempi fascia per fascia:
€.1.405,05 – €.1.873,40. (Prima fascia 3 /4 volte minimo Inps)
-Importo pensione lorda al 2011 Euro 1.593,00 (prima fascia): arretrati al 2015 Euro 3.576,00
-importo pensione lorda al 2011 Euro 1717,00 (prima fascia): arretrati al 2015 Euro 3.828,00
€.1.405,05 – €.1.873,40. (Fascia dalle 4/5 minimo Inps)
-Importo pensione lorda al 2011 Euro 1.904,00: arretrati al 2015 Euro 4.116,00
€.1.873,40 – 2.810,10 (fascia dalle 5/6 minimo Inps)
-Importo di pensione lorda al 2011 Euro 2.580,00: arretrati al 2015 Euro 5.461,00
€ 2.810,10 sino ad Euro 3.278,45 (fascia dalle 6/7 minimo Inps)
-Importo di pensione lorda al 2011 Euro 2.944,48: arretrati al 2015 Euro 6.030,56
Fascia alta, oltre le 6 volte il minimo Inps:
-Importo di pensione al 2011 Euro 6.912,00: arretrati al 2015 Euro 12.797,00
Insomma per quanto riguarda gli arretrati si va da un minimo di 3500 euro circa, fino ad un massimo di quasi 13mila euro. Adesso la faccenda passerà nelle mani della Corte Costituzionale e di fatto ci sono alcuni elementi che fanno ben sperare in un esito positivo della vicenda. Infatti la corte con sentenza n. 70/2015, si era già espressa favorevolmente per l’illegittimità del blocco del biennio 2012-2013 e l’ordinanza di rimessione del Tribunale di Milano considera fondata la questione anche per gli anni successivi dal 2013 al 2016. E i consulenti legali di Aspes invitano i pensionati a non mollare nella loro battaglia: “Considerato il primo traguardo raggiunto concretamente, riteniamo opportuno informare i cittadini interessati di poter intraprendere la procedura in merito all’ottenimento degli arretrati non corrisposti come mancata perequazione oltre che l’adeguamento della pensione alla corretta rivalutazione che vi sarebbe spettata dal 2012 ad oggi”.