Ricalcolo pensioni: a marzo conguaglio e Irpef. Tutte le cifre
10 Febbraio 2022
Sono due le misure da analizzare: la revisione delle aliquote e degli scaglioni e l’innalzamento della soglia della no tax area
Ignazio Riccio
Con l’arrivo del mese di marzo, gli assegni pensionistici dovrebbero beneficiare dell’atteso aumento anticipato già da mesi. Sono due le novità che renderanno le pensioni più ricche: la consueta perequazione, ovvero la rivalutazione dell’importo sulla base dei parametri di riferimento periodicamente individuati dall’Istat, e la revisione dell’Irpef per l’anno 2022. Ma andiamo per ordine.
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Gli effetti della perequazione
Per gennaio e febbraio 2022, l’Istituto nazionale di previdenza sociale ha eseguito ancora una perequazione provvisoria, risalente allo scorso anno, pari all’1,60% dell’importo lordo percepito al 31 dicembre 2021. Il ministero dell’Economia e delle finanze, però, aveva stabilito che l’indice di perequazione 2022 doveva essere fissato all’1,70%, ecco perché l’Inps dovrà provvedere a ricalcolare gli importi e a riconoscere gli arretrati per i primi due mesi dell’anno, oltre che a proseguire su questa strada fino a dicembre.
La riforma dell’Irpef
L’aspetto più interessante, però, quello che darà una svolta importante alla rivalutazione degli assegni pensionistici, è dato dalla riforma dell’Irpef, attuata con l’approvazione della recente legge di Bilancio. Ma di che cosa si tratta nel dettaglio? Sono due le misure da analizzare: la revisione delle aliquote e degli scaglioni Irpef e l’innalzamento della soglia della no tax area. Mettendo insieme queste due novità si otterrà l’incremento delle pensioni per l’anno in corso. L’unico dubbio è se si riuscirà a fare in tempo i calcoli per il mese di marzo, ma poco male. Se si dovesse verificare uno slittamento questo sarà al massimo di un mese. A partire da aprile, quindi, gli aumenti saranno certi.
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Le nuove aliquote Irpef
Con la riforma fiscale, abbiamo detto che sono cambiate le aliquote Irpef. Andiamo a vedere nello specifico le nuove percentuali rispetto alle fasce di reddito. Si applicherà il 23% fino a 15mila euro di reddito, mentre sopra i 15mila, ma sotto i 28mila euro di reddito, ci sarà l’aliquota del 25%. Il 35% sarà previsto sopra i 28mila, ma sotto 50mila euro di reddito, invece, si avrà la percentuale del 43% per la quota di reddito superiore ai 50mila euro di reddito.
https://www.ilgiornale.it/news/economia/pensioni-pi-alte-marzo-grazie-perequazione-e-revisione-dell-2009348.html