Quei messaggi truffa su WhatsApp: tutto quello che c’è da sapere
15 Luglio 2021
Messaggi truffa e phishing, WhatsApp è l’app più utilizzata dai malviventi per rubare dati personali e carte di credito: come difendersi
Claudio Schirru
Truffe, minacce e furti arrivano ormai a tutti attraverso le app di messaggistica. È soprattutto WhatsApp a risultare terreno fertile per i malviventi, che utilizzano l’applicazione targata Facebook quasi nel 90% dei casi. Meno numerosi, anche se comunque presenti, i tentativi di truffa attraverso Telegram.
Secondo la società di cybersicurezza Kaspersky, WhatsApp è utilizzato per l’86,9% delle truffe tramite messaggio. Seguono Telegram con il 5,6% e Viber con il 4,7%. Sono circa 480 i casi di “phishing” perpetrati ogni giorno nel mondo, spiegano gli esperti, con il Brasile nella veste di preda preferita: un media di 177 attacchi per singolo utente nel solo 2020.
Truffa tramite WhatsApp, cos’è il phishing?
Quando si parla di phishing si fa riferimento a un’attività criminale che punta a raggirare l’utente, con l’obiettivo di ottenere da lui dati personali sensibili. Parliamo di riferimenti anagrafi, dati di accesso a particolari siti Internet, ma soprattutto di informazioni relative al conto corrente o alla carta di credito.
In questo caso, i malintenzionati invitano l’ignaro utente a cliccare su link e altri collegamenti, opportunatamente realizzati per ricalcare in tutto e per tutto i siti ufficiali di banche, istituti di credito e altri servizi finanziari. Credendo di essere approdato su un sito legittimo, l’utente si trova inconsapevolmente a fornire i propri dati d’accesso e di conto ai malviventi.
Come difendersi dalle truffe via messaggio
L’obiettivo principale dei truffatori è quello di cogliere l’utente in un momento di distrazione, riuscendo magari anche ad approfittare della buona fede di chi riceve il messaggio. La Polizia Postale è sempre attiva per cercare di limitare le minacce, ma ci sono alcuni semplici trucchi per difendersi dalle truffe ed evitare danni anche di un certo rilievo.
Innanzitutto, bisogna prestare sempre attenzione a eventuali errori di grammatica, spesso frutto di traduzioni grossolane e tutt’altro che professionali. Potrebbe essere un segnale per capire che si tratta di una truffa internazionale o comunque indice di poca affidabilità del mittente.
Prima di cliccare sul link proposto, controllarlo e verificare se possibile la veridicità dell’informazione. Anche se vengono citate nel messaggio delle aziende note, la mancata riconoscibilità dell’indirizzo Internet dovrebbe spingere a non visitare il sito indicato. Attenzione anche all’ortografia degli indirizzi stessi: errori di scrittura potrebbero nascondere una seria minaccia.
Dubitare soprattutto se i messaggi arrivano da utenti non presenti tra i nostri contatti, anche se citeranno siti o piattaforme sulle quali siamo effettivamente registrati. Per contro, è bene agire con prudenza anche di fronte a link provenienti dai nostri contatti, il cui account potrebbe essere stato violato.
Attenzione infine alle catene, quei messaggi veicolati più e più volte dagli utenti. Si tratta di strategie estremamente efficaci per diffondere la minaccia a un elevato numero di utilizzatori. Se ricevete catene contenenti link valutate sempre con attenzione l’indirizzo indicato e, in caso di dubbio, evitate di coinvolgere i vostri contatti nella possibile truffa.