Decreto Rilancio
Devastanti sono stati gli effetti e le conseguenze del coronavirus in campo sanitario e finanziario. L’emergenza sanitaria ha messo in ginocchio l’economia italiana praticamente in tutti i settori. In particolare hanno sofferto e soffrono la crisi senza precedenti tutte quelle attività costrette dai provvedimenti volti a contenere il dilagarsi del contagio da Covid-19, a tenere le saracinesche chiuse. Sarà una ripresa difficile, un percorso duro per rimetterci in carreggiata, auspichiamo in breve termine. Ognuno dovrà fare la sua parte remando nella stessa direzione, solo una sinergia di forze può riaprire le saracinesche alla normalità, e lo Stato sopra tutti, deve mettere sul piatto della bilancia tutto il suo peso politico facendo leva sulle potenzialità economiche in aiuto a chi di aiuto ne ha veramente bisogno.
Tra critiche e consensi, qualcosa pur si sta facendo.
Tra i provvedimenti emanati, fa sicuramente eco il Decreto Rilancio, uno dei più ingenti della storia italiana a sostegno di imprese, famiglie e lavoratori. La somma stanziata è di 54,9 miliardi di euro che vanno ad aggiungersi ai 25 miliardi del Cura Italia. Tra le importanti novità introdotte, il Decreto ha previsto l’esenzione dell’acconto IMU per una pluralità di fattispecie, in considerazione degli effetti connessi all’emergenza sanitaria da COVID 19, per l’anno 2020, non è dovuta la prima rata dell’imposta municipale propria (IMU) relativa a immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, nonché immobili degli stabilimenti termali, immobili rientranti nella categoria catastale D/2 e immobili degli agriturismo, dei villaggi turistici, degli ostelli della gioventù, dei rifugi di montagna, delle colonie marine e montane, degli affittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per vacanze, dei bed & breakfast, dei residence e dei campeggi, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate.
In seguito all’emergenza sanitaria da Coronavirus, l’Amministrazione comunale, solo per l’anno 2020, intende agevolare i titolari di partita IVA che esercitano l’attività in immobili di proprietà e che sono stati oggetto di chiusura stabilita da Decreti Ministeriali e/o Ordinanze Regionali, con la riduzione di tre mesi del pagamento IMU. Relativamente agli immobili, accatastati nella categoria D l’esenzione trimestrale va calcolata solo sulla quota comunale. Sulla scorta della volontà dell’Amministrazione, il Consiglio Comunale ha approvato le aliquote dell’imposta municipale propria anno 2020 per le abitazioni principali classificate nelle categorie catastali A/1, A/8, A/9 e relative pertinenze la detrazione è di € 200,00 l’aliquota del 5,5%/, per le aree fabbricabili l’aliquota è del 9,5%, per gli altri immobili diversi dalle abitazioni principali e relative pertinenze l’aliquota è del 9,5%, per i fabbricati rurali e strumentali l’aliquota è del 0,5%, per il bene merce l’aliquota è dell’1%, per gli immobili ad uso produttivo gruppo catastale D, infine, l’aliquota è del 2% in relazione alla quota Comune e del 7,6% in relazione alla quota Stato.
Gabriele Palladino