Fondo per la prevenzione del rischio sismico
Si doveva aspettare la devastazione del terremoto che ha colpito il centro dell’Italia per dare una scossa alle coscienze delle pubbliche istituzioni. E’ chiaro che occorrono azioni concrete, occorre pianificare un progetto serio ed efficace per la prevenzione del rischio sismico nazionale. Con un D.L. del 2009 veniva istituito il Fondo per la Prevenzione del Rischio Sismico finalizzato a interventi strutturali di rafforzamento locale, miglioramento sismico o, eventualmente demolizione e ricostruzione di edifici privati. Solo oggi, a distanza di sette anni, con D. D. della Direzione Generale per i lavori pubblici e la protezione civile della Regione Campania Servizio Sismico del passato mese di ottobre, sono state approvate la istruzioni operative rivolte ai Comuni per la predisposizione dei consequenziali bandi pubblici per la concessione dei contributi per i possibili interventi a farsi, a valere sul Fondo Nazionale per la prevenzione del rischio sismico. Nel rispetto della tempistica stabilita, il Comune di Pontelandolfo a mezzo di pubblico avviso, rende noto ai cittadini che è possibile presentare richiesta di incentivo per un miglioramento sismico degli edifici privati. Il 30 gennaio 2017 è il termine ultimo fissato per la presentazione delle domande di contributo erogabile nei limiti delle risorse disponibili. Tre sono le tipologie di intervento individuate: “rafforzamento locale” per il quale è previsto un contributo di 100 euro per ogni mq di superficie lorda coperta complessiva di edificio soggetta a interventi, con il limite di 20mila euro moltiplicato per il numero delle unità abitative e 10mila euro per il numero di altre unità immobiliari; per il “miglioramento sismico” il contributo per ogni mq di superficie interessata dall’intervento diventa di 150 euro, con il limite massimo di 30mila euro per ogni unità abitativa e di euro 15mila per altre tipologie di edifici; per la “demolizione e ricostruzione”, infine, il contributo al mq sale a 200 euro con i due tetti massimi fissati in 40mila e 20mila euro.
Gabriele Palladino