Piano nazionale di ripresa e resilienza

Recovery, Draghi: “Cambiamento solo se si lavora insieme” | Il Senato approva la risoluzione di maggioranza con 224 sì
27 aprile 2021

“Le riforme ci aiuteranno a superare l’inerzia, il Parlamento sarà centrale”, aggiunge il premier nella replica al Senato. Il Sud? “Non è discriminato – spiega -, i fondi sono sempre pochi se non sono spesi”

Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza c’è l’Italia, “ci sono tanti numeri, tanto denaro, ma è anche l’occasione per farci riflettere: dobbiamo lavorare insieme, con il governo, con gli enti locali e con tutto il Paese”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella sua replica al Senato. “Questi cambiamenti si possono attuare solo se c’è accordo, volontà di successo e non di sconfitta”, ha osservato. Dopo il discorso di Draghi Palazzo Madama ha votato a favore della risoluzione di maggioranza con 224 sì, 16 no e 21 astenuti.
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Le riforme ci aiuteranno a superare l’inerzia “Corruzione, stupidità, interessi costituiti continueranno a essere i nostri nemici e sono certo saranno battuti. Ma c’è anche l’inerzia istituzionale che si è radicata per la stratificazione di norme negli ultimi 30 anni. Le riforme ci aiuteranno a superarle e per questo sono così importanti”, ha proseguito Draghi, evidenziando: “Le riforme saranno adottate con procedimenti legislativi e il Parlamento avrà un ruolo determinante. La collaborazione di potere legislativo ed esecutivo è cruciale”.

Il Sud non è discriminato, fondi sempre pochi se non spesi “Sarà importante evitare che i programmi straordinari al Sud siano compensati da una riduzione della spesa ordinaria. La prima lezione è però che il Sud non è stato discriminato: si potrà far meglio, rimediare a qualche mancanza, ma non c’è una discriminazione colpevole – ha poi affermato il presidente del Consiglio -. La seconda lezione è che le risorse saranno sempre poche se uno non le usa. Per usarle certamente le riforme aiuteranno ma c’è una storica inerzia che non è colpevole ma si vede soprattutto nella fase di progettazione. Il governo ha previsto nel Pnrr gruppi di lavoro che possono essere di aiuto in questa fase se graditi”.

Al Sud investimenti per l’Alta velocità Una lunga porzione della replica di Mario Draghi nell’aula del Senato, a conclusione della discussione sul Pnrr, è stata appunto dedicata alle risorse destinate al Sud. Tra gli interventi citati dal presidente del Consiglio “l’alta velocità, ho detto prima dei 4 miliardi e 640 milioni dei primi lotti funzionali per la Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria, Palermo-Messina-Catania e Roma-Pescara. Altri 4 miliardi – ha sottolineato – sono previsti per le connessioni diagonali come la Battipaglia-Taranto. Ed è molto importante sottolineare che grazie al fondo complementare si aggiungono 9 miliardi per i successivi lotti della Salerno-Reggio Calabria.

Nel Pnrr ci sono anche 630 milioni per le aree retroportuali industriali “Ci sono anche 630 milioni di interventi per le aree retroportuali industriali, comprese nelle zone economiche del Mezzogiorno che andranno a incidere proprio sui principali nodi logistici e portuali del sud: Napoli, Taranto e Gioia Tauro”, ha osservato.

Ponte sullo Stretto, pronta una relazione “Sul Ponte sullo Stretto non posso dire altro che c’è una relazione pronta ormai, terminata nei giorni scorsi, e sarà inviata dal Ministro (delle Infrastrutture ndr.) al Parlamento per una discussione”, ha sottolineato replicando a una domanda.

Pnrr scommessa per l’Italia, in caso di sconfitta perde tutta l’Ue “Sono stato spesso rimproverato avendo promosso una politica più espansiva ad aver rimosso lo stimolo per i Paesi a fare riforme. Non è vero, non c’è nessuna relazione. Tanto è vero che ora le faremo, perché c’è il Pnrr che inaugura una nuova stagione a livello europeo. Questa è una scommessa sulla capacità di spendere e spendere bene. E’ una scommessa che vede l’Italia in prima fila: noi saremo responsabili del successo o della perdita di questa scommessa, e una sconfitta sarebbe grave perché i primi a pagarne il prezzo saremmo noi ma anche perché a pagarne il prezzo sarebbe l’Europa, non ci sarebbe più la possibilità di convincere gli europei a fare una politica fiscale comune, a mettere i soldi insieme”, è il monito lanciato da Draghi sulla buona riuscita del piano.

Presto legge delega per semplificare appalti “La semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni è obiettivo fondamentale per rilanciare il settore”, “si interverrà con una legge delega da adottare entro l’anno – ha dichiarato il capo del governo -. La semplificazione normativa è obiettivo cruciale del governo”, “sarà approvato un altro decreto legge a maggio con gli interventi di semplificazione e questo lavoro proseguirà fino al 2026”.

Banda ultralarga ovunque entro il 2026 “Sulla banda larga il governo intende stanziare 6,31 miliardi per le reti ultraveloci, banda larga e 5g. Vogliamo portare entro il 2026 reti a banda ultralarga ovunque”, ha quindi spiegato Draghi, che ha parlato della “mappatura dei piani di investimento” e della necessità che “le scelte dei cittadini e la concorrenza vengano tutelate”. “Intendiamo ammodernare la nostra amministrazione, connettere tutte le scuole e gli ospedali, incentivare le imprese a digitalizzarsi”, ha concluso.

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Recovery, il Senato vota a favore della risoluzione di maggioranza Con 224 voti a favore, 16 contrari e 21 astenuti l’aula del Senato ha approvato la risoluzione delle forze di maggioranza (Pd, M5s, Lega, Leu, Italia viva, gruppo delle Autonomie) sulle comunicazioni del premier Mario Draghi sul Recovery plan. I senatori di Fratelli d’Italia si sono astenuti.