Ecco chi non avrà più il reddito di cittadinanza
20 Giugno 2021
Il ministro Orlando vuole collegare il sussidio a percorsi di istruzione. Che cosa può cambiare adesso
Luca Sablone
Per il reddito di cittadinanza potrebbe arrivare una novità non di poco conto. In sostanza, chi non studia rischia seriamente di perdere il sussidio di Stato. Che invece potrebbe essere riservato solamente a chi, in mancanza di lavoro, si adopererà per formarsi. L’ipotesi è stata avanzata da Andrea Orlando: migliorare la connessione tra la misura grillina e i vari sostegni con le politiche attive del lavoro e con le politiche per l’istruzione. Ecco perché il ministro del Lavoro si sta battendo al fine di introdurre una condizionalità ben chiara: “Se prendi il reddito e non hai un titolo di studio, usi quel tempo per prendere un titolo di studio se non trovi un lavoro”. La proposta nasce soprattutto dal fatto che quasi un terzo della platea non ha un titolo di studio oltre la terza media.
Come sottolineato da Il Messaggero, si tratta di un modo anche per spingere gli adulti verso l’istruzione. Non a caso il nuovo piano dovrebbe essere varato d’intesa e con il supporto del ministero dell’Istruzione, con l’intento di ridefinire pure il ruolo dei navigator e dei centri per l’impiego. Il mancato incrocio tra domanda e offerta di lavoro preoccupa parecchio: da qui la necessità di far acquisire conoscenze che possano poi rivelarsi utili per il futuro lavorativo dei percettori del reddito di cittadinanza.
Svolta sul reddito 5S?
Nei giorni scorsi Valentina D’Orso del Movimento 5 Stelle aveva presentato un emendamento al decreto Sostegni bis che puntava a imporre ai percettori del Rdc di accettare lavori stagionali entro i 100 chilometri dalla propria residenza, “pena la decadenza del beneficio”. Il principio era quello di stipulare regolari contratti di lavoro e rafforzare la lotta al sommerso. Peccato che la proposta non abbia superato l’ammissibilità in commissione Bilancio della Camera. Sono molte le difficoltà riscontrare soprattutto da parte di ristoratori e proprietari di stabilimenti balneari, che fanno fatica a trovare camerieri o barman poiché – a loro giudizio – non invogliati a lavorare in quanto percettori del reddito di cittadinanza o della cassa integrazione.
Non mancano ulteriori richieste di modifica del sussidio di Stato. Ad esempio Roberto Pella di Forza italia ha proposto la decontribuzione totale per le imprese del turismo che assumono lavoratori del settore in cassa integrazione Covid o percettori di reddito di emergenza o di cittadinanza. La Lega invece chiede una riduzione degli stanziamenti per la distribuzione del beneficio del 10% annuo. Fratelli d’Italia pretende l’adesione dei percettori del Rdc a percorsi di formazione obbligatoria.