Pensioni, partono le prime buste arancioni. Ma non arriveranno a tutti
Boeri: “Ne spediremo solo una piccola parte prima di Natale”
Chiara Sarra –
Quanto prenderete quando andrete in pensione? A fare i conti in tasca nei portafogli (futuri) degli italiani è l’Inps che ha iniziato finalmente a spedire la famigerata “busta arancione” che contiene la situazione previdenziale di ogni contribuente: in parole povere, la previsione dell’assegno spettante quando si lascerà il lavoro.
“Ne manderemo solo una piccola parte, ne spediremo circa 150 mila, entro Natale, perché non ci è stata data l’autorizzazione dai ministeri per superare il vincolo di spesa e la spesa per spedizioni è contingentata”, ha però annunciato oggi il presidente Inps Tito Boeri, ammettendo in pratica che l’Isituto che dirige non ha i soldi per i francobolli e che dovrà rimandare al 2016 l’invio della maggior parte delle buste. Boeri ha spiegato come la spedizione della lettera riguardi “le categorie coperte”, nelle quali quindi non rientrano i lavoratori pubblici, e interessa quei soggetti “che non hanno il Pin”, ovvero il codice per l’accesso online per la simulazione della pensione. Boeri si è dunque augurato che “in legge di Stabilità possa essere sbloccata la spesa”, così “da inviare il grosso delle buste arancioni” subito dopo.