Pensioni, in arrivo la maxi rivalutazione: l’aumento previsto
22 Novembre 2022
A stabilirlo è stato il ministero dell’Economia e delle finanze con il decreto 10 novembre scorso
Stefano Damiano
Scatta la maxi-rivalutazione delle pensioni. Dal primo gennaio 2023 le cifre sugli assegni subiranno un aumento del 7,3% per effetto della consueta operazione di rivalutazione, firmata dal ministro Giorgetti, che adegua il trattamento pensionistico al costo della vita.
Si tratta di una vera e propria “boccata d’ossigeno”, soprattutto in questo momento in cui gli aumenti dei prezzi per beni e servizi (a partire dalla spesa alimentare) per effetto dei rincari sul costo dell’energia, hanno inciso pesantemente sul bilancio familiare degli italiani.
L’incremento (che segue l’adeguamento di novembre) è il più alto registrato negli ultimi 20 anni, è legato all’andamento dell’inflazione che ad ottobre scorso si è attestato al +8% per l’indice generale e al +3,7% per la componente di fondo. La rivalutazione dovrebbe consentire, almeno in parte, la capacità di spese dei pensionati a partire dalle minime, che con l’adeguamento arriveranno a 563,73 euro dal 1° gennaio 2023, e dagli assegni sociali che passeranno dai 460,28 euro attuali a 493,88 euro da inizio anno prossimo.
Le parole di Giorgia Meloni
A salire, però, dovrebbero essere tutte le pensioni o, quantomeno, per quelle i cui assegni arrivano a 4 volte il minimo Inps (523,38 euro); l’attuale normativa in materia prevede, difatti, che sia garantito un adeguamento pieno (100%) alla rivalutazione di tutte i trattamenti i cui importi siano, appunto, sino a 4 volte al minimo Inps (circa 2.100 euro al mese) mentre l’adeguamento scende al 90% per i trattamenti che prevedono importi tra 4 e 5 volte l’assegno minimo per finire con un adeguamento al 75% per le pensioni superiori di 5 volte il minimo.
“Rivaluteremo tutte le pensioni secondo l’indicizzazione ma con una percentuale diversa”, spiega la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa, “Abbiamo deciso di aiutare le minime che (ndr) saranno rivalutate del 120%. Tutte le pensioni fino a 2mila euro saranno rivalutate del 100%” mentre “mano a mano l’aumento diminuisce fino alle pensioni oltre 10 volte la minima, cioè sopra i 5mila per le quali l’indicizzazione la finiamo al 35%”.
In relazione alla manovra di bilancio, invece, la premier ha ricordato come intervenga in materia anche “sullo scalone pensionistico che sarebbe scattato dal 1 gennaio, senza un intervento dal 1 gennaio sarebbe scattata la pensione a 67 anni“. Si potrà andare in pensione “a 62 anni con 41 di contributi, ma con dei paletti di buon senso. Chi decide di entrare in questa finestra, fino a maturazione dei requisiti non potrà prendere una pensione superiore a 5 volte la minima, quindi tra i 62 e i 67 anni, fino a maturazione dei requisiti“.
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