Nuovi limiti e orari sul riscaldamento, c’è il decreto: cosa non si può fare
6 Ottobre 2022
Cosa contiene il decreto firmato oggi dal ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. Limiti e orari da rispettare nella prossima stagione invernale
Federico Garau
Arrivano i nuovi limiti e orari imposti agli italiani per l’impiego del riscaldamento. Il nostro Paese si prepara ad affrontare così la stagione fredda ormai alle porte. Proprio oggi il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha firmato il Decreto con le disposizioni che interesseranno la Penisola. Si tratta, come si legge nel documento del ministero, di “misure adottate per la sicurezza degli approvvigionamenti gas“. Ma vediamo in concreco in cosa consiste.
Nel decreto firmato da Roberto Cingolani vengono presentati i nuovi limiti temporali di esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale, ad essi si accompagna anche la riduzione di un grado dei valori massimi delle temperature degli ambienti riscaldati. Il tutto in previsione della ormai prossima stagione invernale. Secondo quanto disposto dal dicastero della Transizione Ecologica e riportato dalle principali agenzie di stampa, il periodo di accensione degli impianti “è ridotto di un’ora al giorno e il periodo di funzionamento della stagione invernale 2022-2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine esercizio”.
Il vademecum di Enea
In caso di condizioni climatiche definite particolarmente severe saranno le autorità comunali, con provvedimento motivato, ad autorizzare l’accensione degli impianti termici alimentati a gas sforando dal range indicato all’interno del decreto firmato oggi, “purché per una durata giornaliera ridotta”. “Enea“, ossia l’ente pubblico di ricerca italiano che opera nei settori dell’energia, “pubblicherà un vademecum con le indicazioni essenziali per impostare correttamente la temperatura di riscaldamento che gli amministratori di condominio potranno rendere disponibile ai condomini“. Questo quanto dichiarato dal ministero.
Si apprende, inoltre, che saranno previste esenzioni. Tali limiti non dovrebbero essere applicati negli edifici adibiti a luoghi di cura, negli asili, nelle piscine, nelle saune ed edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili. Esenti anche quegli edifici dotati di impianti alimentati tramite energie rinnovabili.
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