Mascherine pure dentro casa. Ecco cosa cambia da domani
Nuove norme rigorose: mascherina in casa con amici e parenti. Oggi altri 3678 casi. Speranza: “La situazione è seria”
Francesca Galici – Mer, 07/10/2020
Dal giorno 8 c.m. sarà operativo il nuovo dpcm firmato da Giuseppe Conte, che in conferenza ha annunciato le nuove misure per il contenimento del coronavirus.
Su tutte, spicca l’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto laddove non ci sia il metro di distanza con gli altri individui presenti, a meno che non siano conviventi.
Il governo ha tolto alle Regioni la possibilità di agire in autonomia per allentare le misure del nuovo dpcm, che potranno solo essere inasprite senza consultare il ministero della Salute. Il nuovo dpcm si inserisce nello scenario del rinnovato stato di emergenza, prolungato fino al prossimo 31 gennaio. “Serve attenzione anche in famiglia”, ha ammonito Conte.
Giuseppe Conte ha difeso l’operato del governo fin da marzo nella gestione della pandemia, agendo con “con rigore, coesione, partecipazione di tutti e senso di responsabilità. Se dismettiamo questa disponibilità a fare qualche sacrificio per il bene comune andremo in difficoltà”. Per questo motivo sono state introdotte misure più rigorose per il contenimento, anche in ragione di proteggere l’apertura delle scuole e delle attività commerciali. La curva del contagio in risalita, per Conte ha reso necessario il prolungamento dello stato di emergenza.
I 3678 casi di oggi sono un importante campanello d’allarme per innalzare la soglia d’allerta, soprattutto in ragione del fatto che stando a quanto sta emergendo, le più importanti catene di contagio si stanno verificando all’interno dei gruppi familiari. Anche per questo motivo Giuseppe Conte consiglia di “stare attenti anche in famiglia. Raccomando mascherina se si ricevono ospiti in casa”. L’unica eccezione per quanto concerne l’utilizzo delle mascherine è la deroga al loro utilizzo nei posti isolati, come i campi, gli orti o i giardini dove si ha la certezza che non si possano incontrare persone.
In tutti gli altri casi è fatto obbligo di indossarla sempre e comunque. Sono esenti sempre solo i bambini al di sotto dei 6 anni, le persone con comprovate difficoltà respiratorie. Chi fa sport può non utilizzarla ma è tenuto a portarla sempre con sè. “La tutela della salute deve essere al primo posto. Serve trasparenza, tutti i dati il pubblichiamo. Ci sono i criteri di adeguatezza e di proporzionale. Questa misura eleva un più alto livello di precauzione per non tornare alla fase del lockdown”, ha sottolineato il Presidente del Consiglio.
La linea del massimo rigore si è resa necessaria vista la costante e preoccupante crescita dei contagi nel Paese, “per evitare nuove misure restrittive per le attività produttive”. Restano invariate le misure finora adottate per la quarantena e il distanziamento, senza nessuna possibilità di riduzione, come sembrava potesse essere fatto qualche settimana fa. “I dati dicono che il contagio cresce ed è necessario alzare la soglia di attenzione”, ha detto Roberto Speranza, che mette in guardia anche per il futuro, perché “i mesi che arriveranno saranno ancora più difficili”.
Rientrata nel frattempo anche la polemica del Cts con Pierpaolo Sileri, che aveva accusato il comitato di eccessiva burocrazia per i risultati dei tamponi. “Ho parlato con Sileri e non c’è nessuna polemica. In quella stessa trasmissione, come in tante altre occasioni, Sileri ha sempre apprezzato il lavoro del Comitato tecnico scientifico. Il Cts sono i nostri esperti, non nel senso degli esperti del governo, ma della comunità italiana. Ed è un lavoro che svolgono gratuitamente. Ci sono un paio di profili su cui riflessione in atto”, ha detto il premier.
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