La start-up che aiuta gli studenti a pagarsi l’università da soli
Habacus è il primo certificatore in Italia della performance accademica degli studenti
Studiare ha un prezzo e nel nostro Paese è quasi sempre un costo che va a gravare sui bilanci della famiglie. Un triennio all’università pubblica può costare dai 34 ai 45mila euro, cifra che cambia in base all’ateneo e alla fascia di reddito e che aumenta se si opta per una struttura privata. A differenza degli altri paesi, infatti, il prestito per lo studio non è una realtà consolidata, e sono i genitori a sostenere la formazione finale dei figli.
Una proposta alternativa arriva dalla strat-up Habacus che si pone come interlocutore tra l’ecosistema universitario e il mondo della finanza: il primo certificatore in Italia della performance accademica degli studenti, che, attraverso una piattaforma di proprietà, monitora e analizza i dati sull’andamento scolastico dei candidati per consentirne l’accesso al credito. TgcomLab ha intervistato Paolo Cuniberti, amministratore delegato della start-up, per capire la proposta innovativa della piattaforma.
Come nasce l’idea della start-up Habacus?
Nasce dall’incrocio della mia trentennale esperienza nel mondo della finanza con la necessità del mondo della formazione di aiutare economicamente gli studenti nel loro percorso di studi.
Qual è la situazione in Italia?
Il nostro Paese ha ancora un retaggio culturale post bellico che dice “istruzione per tutti” ma poi non ti aiuta concretamente ad affrontare le difficoltà. Gli studenti per andare all’università devono contare ancora, nella maggior parte dei casi, sulla “paghetta” dei genitori, quando all’estero tutti stipulano dei contratti di finanziamento con gli istituti di credito per accedere al loro percorso formativo.
Qual è la proposta di Habacus?
Noi ci proponiamo come interlocutori tra gli studenti e gli erogatori dei finanziamenti. I primi vengono accompagnati step by step: nella richiesta del prestito, nella produzione della documentazione necessaria, nella gestione delle procedure amministrative con gli atenei, nel monitoraggio del percorso di finanziamento, per il perseguimento della maggiore employability possibile. Per ottenere la certificazione da parte di Habacus non conta la media scolastica dello studente bensì la costanza e la puntualità nel rispettare gli impegni e le tempistiche accademiche. Al centro sta la responsabilità dello studente.
Perché un prestito studentesto è una buona idea?
È un investimento personale: un modo per i candidati di conquistare la consapevolezza di sé e il controllo sulle proprie scelte, decisioni e azioni. È un investimento culturale: un modo per aiutare a cambiare la mentalità di tanti giovani italiani a “uscire dal guscio” familiare, e per rivalutare il concetto stesso di prestito: non più “male necessario” ma una chiave che apre le porte del proprio futuro. È, infine, un investimento sul capitale umano: un modo per arricchire il percorso accademico con esperienze formative valorizzando il proprio talento.
Il sistema funziona?
Assolutamente sì. Tanto che saremo partner del prossimo “Salone dello studente – Campus orienta digital”. Non a caso la pagina web di Habacus sarà inserita nella sezione Orientamento – Diritto allo studio e Servizi finanziari. Questo a significare che il diritto allo studio è il diritto a cercare gli strumenti con cui finanziare il proprio percorso formativo. Ormai anche i giovani italiani hanno capito quanto sia importante contare sulle proprie forze sfruttando tutte le nuove possibilità offerte dal mercato.